In merito alla sentenza del Consiglio di Stato che annulla la sentenza del TAR Liguria del 22 marzo 2022 relativa alla perimetrazione del Parco nazionale di Portofino, Federparchi desidera esprimere alcune considerazioni ed una precisa proposta.
"Da molto, troppo, tempo ormai le vicende relative alla costituzione del Parco Nazionale di Portofino sono state lasciate alla gestione della Magistratura, verso i cui pronunciamenti occorre avere il massimo rispetto, ma avendo ben chiaro che essa supplisce ad un ruolo e viene chiamata a compiti che dovrebbero invece essere interamente nelle mani delle Istituzioni (Stato, Regione, Comuni) coadiuvati da tutti gli stakeholder del territorio interessato.
Federparchi sostiene, fin da quando la proposta è stata presentata, che l’istituzione del Parco Nazionale di Portofino rappresenti un vantaggio per il territorio e per tutta la Liguria, in termini di visibilità nazionale ed internazionale e di disponibilità di risorse, senza ovviamente nulla togliere all’attività meritoria sino ad ora svolta dall’Ente Parco Regionale; senza andare lontano basta portare ad esempio il caso delle 5 Terre, dove la presenza del Parco Nazionale nel corso degli anni ha consentito, accanto al primario compito istituzionale di conservazione dell’ambiente e dei valori paesaggistici, anche una miriade di attività a vantaggio dei Comuni e di tutta la Comunità, grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente, risorse di cui purtroppo ovunque in Italia non dispongono i parchi regionali.
Avendo ben presente tutto ciò, Federparchi ritiene che, di fatto costrette dalla sentenza del Consiglio di Stato, tutte le Istituzioni interessate debbano ora cogliere l’opportunità di sedersi nuovamente attorno ad un tavolo di discussione e si sforzino di condividere una soluzione accettata da tutti che consenta di riprendere il percorso a suo tempo avviato per l’istituzione del parco nazionale.
Federparchi aveva a suo tempo sostenuto l’ipotesi, individuata da ANCI Liguria, che prevedeva, dopo consultazione di tutti i comuni interessati, un parco comprendente 7 comuni, quelli che avevano manifestato la loro intenzione di entrare a far parte del Parco nazionale, lasciando fuori quei Comuni che si erano espressi negativamente; oggi, nel momento in cui la sentenza del Consiglio di Stato ripristina di fatto, in assenza di nuove iniziative per soluzioni diverse, i confini del parco a 11 Comuni, ancora di più riteniamo che quella del parco a 7 comuni possa rappresentare la soluzione più equa e sensata: si costituisce il Parco Nazionale e vi entrano a far parte solo quei Comuni che lo desiderano, senza forzature nei confronti degli altri che preferiscono starne fuori.
Con il tempo e di fronte ai risultati conseguiti, ognuno sarà poi libero di mantenere o modificare le proprie posizioni.
Federparchi ritiene che il tavolo di progettazione attorno a questa proposta possa e debba partire da subito senza che altro tempo prezioso vada perduto, ed auspica che le Istituzioni tutte vi aderiscano con spirito costruttivo e che tutte le parti coinvolte abbandonino posizioni estreme che non condurrebbero a nessun risultato pratico né a vantaggi per il territorio coinvolto, ma solo ad esporre le proprie bandiere".