Il sindaco di Chiavari Federico Messuti incontrerà il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Edoardo Rixi per trovare una soluzione sul progetto delle barriere fonoassorbenti che Rfi vuole installare lungo la linea ferroviaria cittadina.
“Oltre al parere negativo che abbiamo espresso come Comune, ci siamo rivolti alla Soprintendenza e ad un legale per difendere Chiavari e il suo futuro. Abbiamo chiesto un incontro al viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Edoardo Rixi che ci riceverà a Roma il 31 gennaio - dichiara il sindaco Messuti - Discuteremo con lui la possibilità di bloccare un’opera gravemente impattante per la città, con ricadute estremamente negative sia per il comparto turistico che commerciale, cercando di individuare altre soluzioni per limitare l’inquinamento acustico. In questi giorni ho avuto anche contatti con i referenti del progetto di Rete Ferroviaria Italiana che si sono dichiarati disponibili a rivederne i contenuti e a fissare un incontro finalizzato a creare un tavolo tecnico. Chiederemo, quindi, di rinviare le prossime conferenze dei servizi per evitare inutili contenziosi tra enti in modo tale che l’opera possa essere integralmente rivista”.
Quello barriere antirumore lungo la ferrovia è un progetto bocciato da tutti, maggioranza ed opposizione. Nei giorni scorsi anche la minoranza ha detto che queste barriere inciderebbero negativamente e pesantemente su tutto il territorio.
Anche da alcuni consiglieri regionali è arrivato un parere negativo sul progetto. Fabio Tosi (M5S) commentava qualche giorno fa:
“Con queste barriere si rischia una frattura netta tra la città e il suo mare e ai residenti dei condomini interessati si finisce col togliere luce, con il rischio che molti immobili perdano così anche di valore”.
Intanto il prossimo giovedì, 19 gennaio, si riuniranno le commissioni consiliari I e II in seduta congiunta per discutere ed approfondire il progetto presentato da Rfi e, successivamente, si svolgerà il Consiglio Comunale che prevede la trattazione di uno specifico ordine del giorno, presentato dai capigruppo di maggioranza, per impegnare l’amministrazione ad intraprendere tutte le azioni politico-amministrative e legali per fermare l’opera.