Attualità - 09 gennaio 2023, 12:03

Lavoratori della sicurezza privata in presidio davanti alla Prefettura: "Serve un contratto dignitoso" (foto e video)

I lavoratori della vigilanza privata stanno presidiando largo Lanfranco, davanti alla Prefettura, per chiedere il rinnovo del contatto collettivo nazionale, scaduto a fine 2015

Presidio, nella mattinata di oggi, per i lavoratori della Vigilanza Privata che si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura di Genova per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre del 2015.

Una vertenza nazionale che ha visto manifestazioni in diverse città d’Italia e della Liguria. 

La richiesta dei sindacati è quella di avere un rinnovo contrattuale dignitoso sia dal punto di vista della normativa, sia dal punto di vista delle condizioni economiche.

Silvia Avanzino, segretario generale FISASCAT CISL Liguria e Genova, spiega: “Siamo in presidio sotto la Prefettura di Genova ma anche sotto le varie prefetture di Savona, La Spezia e Imperia. Siamo qua a sostegno della vertenza nazionale che veda finalmente la firma di un contratto dignitoso per questi profili professionali che sono guardie particolari giurate e servizi fiduciari.

Sono otto anni che non viene rinnovato questo contratto, in più abbiamo un grave problema di dumping contrattuale e questi sono tutti lavoratori che vengono impiegati in appalti, spesso pubblici e che quindi subiscono la logica del massimo ribasso. Sono tutti lavoratori che mai si sono fermati e che non vedono la loro retribuzione rinnovata da otto anni, per noi questa è una vertenza molto importante, riguarda tutti i lavoratori a livello nazionale e siamo qua a ribadire ancora una volta che questo contratto deve essere rinnovato in maniera dignitosa. Parliamo di figure che a full time arrivano a 1.200 euro, che fanno spesso turni di notte, che mettono a rischio la loro vita. Cerchiamo un rinnovo ma non casuale, un rinnovo con dignità, diritti e salvaguardia della professionalità di questi lavoratori”.

Interviene anche Gianluca Amarù, funzionario sindacale della UIL TUCS Liguria: “Il contratto è scaduto da oltre 7 anni, un contratto che è scaduto perché le retribuzioni sono rimaste ferme a 7 anni fa nonostante tutto quello che è accaduto nel frattempo. 

Questo settore è un settore molto critico e particolare perché composto da vigilanza privata e armata e dai servizi fiduciari, cioè i vigilanti non armati.

Purtroppo si è rimasti al passato, a situazioni magari più semplici, oggi il tema della sicurezza è quello primario e queste figure sono molto spesso chiamate in ausilio anche delle forze di pubblica sicurezza.

E’ fondamentale che la vigilanza, armata e non, venga adeguatamente considerata a livello nazionale, non solo dal punto di vista economico e retributivo ma anche dal punto di vista della sicurezza che è molto importante”.

Siamo in attesa di essere ricevuti dal Prefetto, per l’ennesima volta, devo dire, perché sono sette anni che ci presentiamo, chiediamo incontri, i lavoratori scioperano mettendo giornate a disposizione del loro rinnovo contrattuale e da sette anni non riescono ad avere risposte - aggiunge Massimo Filippini, funzionario CGIL FILCAMS Genova - Sono lavoratori con stipendi bassissimi, lavorano tutta la settimana h24 e arrivano al massimo a prendere 1.278 euro lordi. Questa è la situazione e noi non ne veniamo a capo. Anche da un punto di vista organizzativo ci aspettiamo risposte.

C’è un problema che riguarda tutto il mondo del lavoro: i contratti non si riescono più a rinnovare. E’ un’indecenza e andremo a denunciarlo ancora una volta e fino a che le risposte non arriveranno. Per il settore e per tutti i lavoratori di questo paese.

Le guardie giurate sono incaricate in pubblico servizio, fanno servizi di tutti i tipi, portano le pensioni, pattugliano il territorio h24, sono presenti e supportano le forze dell’ordine, sono ausiliari di polizia quindi la sicurezza è anche nelle loro mani. A fronte di queste responsabilità però non riescono a trovare risposte  salariali  organizzative. Sono lavoratori a rischio, a cui vengono richiesti straordinari continui, fanno 12 ore di turno, portano la pistola in mano. E’ qualcosa a cui bisogna porre rimedio”.

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano