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Economia | 03 gennaio 2023, 15:54

Caro benzina e autostrade, la Federazione Autostrasporti: "Una beffa, dovremmo avere l'esenzione totale"

"Noi che siamo sul territorio di Genova siamo beffati ulteriormente, abbiamo già ritardi sulle tabelle di marcia nell'ordine di un'ora al giorno", spiega Franco D'Artizio, segretario di FAI Genova

Caro benzina e autostrade, la Federazione Autostrasporti: "Una beffa, dovremmo avere l'esenzione totale"

L'aumento dei pedaggi autostradali suona come una beffa per gli autotrasportatori genovesi, che dal primo gennaio si sono trovati a pagare il 2 per cento in più sui costi per le tratte gestite da Aspi, dove sono presenti cantieri che, soprattutto d'estate, causano ore di lavoro con conseguenti disagi per gli automobilisti e perdita di denaro per le aziende.

Alle critiche delle associazioni si associa Franco D'Artizio, segretario di FAI Genova, la Federazione Autotrasporti Italiani. “Noi che siamo sul territorio di Genova siamo beffati ulteriormente, abbiamo già ritardi sulle tabelle di marcia nell'ordine di un'ora al giorno. - commenta D'Artizio a La Voce di Genova - Dover pagare un aumento del 2 per cento è una beffa assoluta, noi dovremmo avere l'esenzione totale da e per Genova e per tutti i veicoli che transitano”.

Genova è interessata dai cantieri che serviranno a snellire la viabilità, su tutti la Gronda, un progetto a cui gli autotrasportatori guardano con interesse, “Tutti i progetti che riguardano le infrastrutture vengono accolti in maniera soddisfacente, ci sono opere che sono state ritardate, che potrebbero essere usufruibili, mentre adesso ci troviamo solo dei progetti”.

All'aumento dei pedaggi è associato quello dei costi del carburante che dal primo gennaio sono tornati a salire dopo il mancato rinnovo del taglio delle accise da parte del governo.

L'aumento del carburante – spiega D'Artizio - ci dà un rincaro immediato per il rifornimento dei mezzi. Tuttavia per questo trimestre è stata ripristinata la carbon tax, quindi alla fine del primo trimestre ci verrà restituita la differenza. Con gli aumenti tuttavia per un mezzo che consuma circa 3000 litri al mese, anticiperemo circa 2mila euro per poi attendere la pratica per il recupero. Sicuramente è un colpo importante”.

Il problema – continua - è il costo del carburante alla pompa che per noi è altissimo, da tantissimo tempo chiediamo di poter usufruire del gasolio professionale, quindi senza le accise e soprattutto di poter avere un riconoscimento sui costi di minima sicurezza”.

Attualmente in provincia di Genova a FAI sono associate aziende per un totale di quattromila mezzi con una prevalenza di trasporto contenitori vista l'importanza dei porti genovesi. Da tempo la categoria lamenta un'emorragia di lavoratori del settore dovuta all'innalzamento dei costi, ma anche alla mancata definizione dei costi minimi per la sicurezza.

Il problema viene vissuto con attenzione, - spiega D'Artizio - alcuni autotrasportatori decidono di abbandonare la professione, poche ore fa un nostro associato ci ha detto che chiuderà l'azienda”. 

Il problema principale – continua - che forse non viene capito dall'esterno è che non c'è la possibilità di andare a prendere le cifre corrette per poter sopravvivere. Per quello ci sta a cuore la sicurezza, garantirla per tutti i mezzi che circolano sarebbe la cosa principale, attualmente però non c'è un soggetto controllore. Noi chiediamo che vengano sanciti i costi minimi per la sicurezza, questo lo Stato non riesce però a digerirlo, il risultato è che la quasi unanimità delle imprese lavora sotto i costi che sono stati sanciti dal ministero. Per impedirlo basterebbe fare indicare alle imprese la quantità di chilometri fatta, così si arriverebbe al costo chilometrico, che se fosse sotto ai costi minimi per la sicurezza porterebbe a dei controlli sulle imprese”.

Francesco Li Noce

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