La consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia, interviene sui recenti rincari dei biglietti dei treni regionali, criticando l'accordo effettuato tra Regione e Trenitalia.
“Nonostante il servizio carente, dal primo gennaio è arrivata puntuale la stangata sui biglietti dei treni regionali in Liguria: +6% in media - tra il 9% dell'aumento dei biglietti e il 3% degli abbonamenti -, e nessuna comunicazione ufficiale per gli utenti”.
“Né Trenitalia né la Regione hanno emesso un documento ufficiale e/o una comunicazione per avvisare gli utenti degli aumenti delle tariffe – spiega Candia -. Anche gli addetti alle biglietterie hanno scoperto gli aumenti direttamente dai nuovi importi dati dal sistema per le tratte regionali”. “Bisogna poi ricordare – sottolinea Candia – che questi aumenti sono dovuti al pessimo Contratto di servizio che Regione Liguria ha firmato nel 2018 con Trenitalia. Un accordo anti-economico per la Regione e per i cittadini visto che sono previsti aumenti delle tariffe fino al 2032 a fronte degli stessi km di servizio attuali: non un treno regionale in più”.
Proprio sul Contratto di servizio tra Regione Liguria e Trenitalia, grazie all'incessante lavoro di comitati e associazioni recentemente sono stati desecretati tutti i punti economici dell'accordo. Punti che per quattro anni sono rimasti nascosti per cercare di non far emergere il cattivo affare di Regione Liguria con Trenitalia.
“Grazie alla causa che abbiamo vinto per rendere pubblici gli atti che Regione Liguria e Trenitalia avevano secretato – spiega Patrizia Lombardo, portavoce del Comitato dei cittadini, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre – abbiamo scoperto che la Regione paga l'affitto dei treni ben 147 milioni in più rispetto a quanto avrebbe speso, al netto degli interessi, acquistandoli con un mutuo”. “L'aumento dei biglietti dei treni non sono dovuti all'inflazione – osserva Patrizia Lombardo – sono aumenti già programmati nel 2018. Così come sono già programmati ulteriori aumenti del 4,5% per l'anno prossimo, del 2,5% per l'anno seguente, e poi ancora dell' 1,5% all'anno fino al 2032. Con il rischio che prima o poi venga inserito un ulteriore aumento per pareggiare la mancata applicazione dell'aumento del 7% previsto ma non adottato per il 2021".
“Per capire ancora meglio il cattivo affare fatto da Regione Liguria con Trenitalia, bisogna ricordare che già prima degli aumenti del 2022 i biglietti del treno per i regionali liguri erano del 70% più cari rispetto alla media dei biglietti di tutte le altre regioni italiane – puntualizza la consigliera regionale Selena Candia -. I rincari inseriti nel Contratto di Servizio sono previsti per pagare l'affitto di 48 nuovi treni che i comitati pendolari avevano contestato sin dall'inizio per la capienza ridotta del 15% rispetto ai vecchi convogli sostituiti, per i problemi di sicurezza nella parte posteriore dei treni Pop che viaggiano accoppiati, per l'impossibilità di viaggiare oltre Imperia e per i continui disservizi alle porte visto che sono treni non concepiti per aprirsi e chiudersi a frequenza metropolitana”.