“Rossetti si definisce sconcertato, ma ciò che davvero sconcerta è l’approssimazione con il quale il consigliere di opposizione affronta un argomento così delicato”. L’assessore alla Sanità Angelo Gratarola replica così alle parole del consigliere regionale di minoranza.
“La professionalità del personale sanitario dell’ospedale Galliera a cui va tutto il nostro ringraziamento, come si evince chiaramente dalle dichiarazioni di Regione in questi giorni, non è stata mai messa in dubbio – continua Gratarola - In discussione c’è semmai un management che negli ultimi mesi, con le sue scelte, ha impoverito un ospedale che continuiamo a ritenere fondamentale per il sistema sanitario regionale e che sarà ovviamente ancora supportato in futuro. La direzione dell’ospedale, nella sua autonomia, ha provveduto al rinnovo delle cariche e siamo sicuri che con il 2023 i nuovi vertici porteranno il Galliera ad una gestione che garantirà equilibrio e stabilità a tutto il sistema”.
In merito all’organizzazione degli ospedali cittadini, arriva la puntualizzazione: “Non è mia intenzione dare lezioni, ma è bene ricordare al consigliere Rossetti che la rete ospedaliera è organizzata secondo un sistema di hub e di spoke – afferma l’assessore alla Sanità - L’ospedale San Martino è un Dea di secondo livello, hub regionale per una serie di attività non delegabili ad altre strutture in regione, mentre l’ospedale Galliera, insieme all’ospedale Villa Scassi, è Dea di primo livello con prevalenti attività medico-chirurgiche generali. Pertanto la semplice equazione tra il numero dei posti letto e il numero degli accessi non è sostenibile. Va comunque evidenziato che il numero di ambulanze, che trasportano pazienti al Pronto Soccorso in media in 24 ore nell’area metropolitana genovese, è distribuito per il 40% al San Martino, 30% al Villa Scassi, 20% al Galliera e 10% all’Evangelico e questo nonostante a livello nominale il Galliera abbia lo stesso numero di posti letto del Villa Scassi. E bene poi sottolineare che l'atto di trattenere barelle di ambulanze all'interno di un pronto soccorso più del dovuto va assolutamente evitata perché riduce la capacità di risposta del sistema dell’emergenza territoriale: lo spazio di una barella di un'ambulanza è infatti lo stesso occupato da una barella che l'ospedale deve necessariamente avere in dotazione".
“In merito infine ai posti letto post acuti in Rsa – conclude l’assessore Gratarola - accanto alla dotazione già in essere, è di queste ore l'attivazione di ulteriori 25 posti no-covid nell'area metropolitana genovese a disposizione di tutti gli ospedali".