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Attualità | 29 dicembre 2022, 08:00

Pegli, impegno del Comune per il rilancio del parco di Villa Doria

Approvato l’ordine del giorno al bilancio presentato da Cristina Lodi e da Filippo Bruzzone, con il quale si chiede “un modello gestionale simile a Villa Duchessa di Galliera a Voltri per valorizzare il complesso”

Pegli, impegno del Comune per il rilancio del parco di Villa Doria

Villa Duchessa di Galliera a Voltri e Villa Pallavicini a Pegli sono, pur nelle loro differenze, due modelli gestionali assolutamente da seguire, per i risultati ottenuti, per i riscontri da parte del pubblico, per la qualità del lavoro svolto e dei progetti futuri. Per questo si tratta di modelli assolutamente da replicare e uno dei primi luoghi che viene in mente è il parco della Villa Doria di Pegli, che è sempre molto frequentato ma che è importante quanto decadente, centrale quanto dimenticato.

Nella relazione del bilancio del Comune di Genova sono stati approvati nei giorni scorsi diversi ordini del giorno da parte delle minoranze e uno è particolarmente interessante in questo senso. Lo hanno presentato, con successo, la consigliera del Partito Democratico, Cristina Lodi, e il consigliere (nonché capogruppo) della Lista RossoVerde, Filippo Bruzzone.

Con questo atto si chiede alla Giunta Comunale di “avviare un percorso di elaborazione di un progetto di gestione della Villa Doria similare a quanto avvenuto per Villa Duchessa di Galliera e di definire risorse dedicate al nuovo progetto di gestione”.

Cristina Lodi e Filippo Bruzzone, che hanno lavorato a questo odg anche con la supervisione del consigliere municipale del Municipio VII Ponente, Matteo Frulio, e con la collaborazione di alcune associazioni del posto, in particolare del Comitato Pegli Bene Comune, ricordano che “Villa Doria a Pegli con quindicimila metri quadrati di parco è stata costruita, nel XVI secolo, per il ricchissimo banchiere Centurione, consuocero di Andrea Doria, abitata dal principe Gian Andrea Doria e discendenti ed è proprietà comunale come la maggior parte delle ville storiche genovesi. Il complesso della villa, inteso come edificio e parco, rappresenta un’importante testimonianza del modello cinquecentesco genovese di villa suburbana: esso conserva importanti elementi di valore storico, culturale e vegetazionale. È anche presente un laghetto artificiale realizzato nella seconda metà del XVI secolo dall’architetto Galeazzo Alessi e al centro del lago si trova un’isola sulla quale erano presenti due statue di satiri che gettavano acqua”. Un tempo, “un ponticello univa le due sponde permettendo il giro completo attorno al bacino”.

Peccato che, allo stato attuale, “le condizioni di Villa Doria siano molto precarie e che, a seguito di un confronto tra il Municipio, l’amministrazione comunale e molte realtà associative e di volontariato, è più volte emersa la necessità di avviare un percorso che porti non solo alla valorizzazione della villa ma anche alla adozione di un modello di gestione virtuoso, come quello assunto per Villa Duchessa di Galliera a Voltri”.

Villa Doria, secondo Lodi e Bruzzone, “ha la necessità di una direzione storico scientifica che potrebbe essere parte del modello di gestione da approfondire e studiare e per uno sviluppo sostenibile delle sue potenzialità. L’affetto e l’attaccamento del territorio da parte della popolazione pegliese, ma non solo, rende ancor più urgente e necessario un percorso di riqualificazione e rivalorizzazione”. L’odg è stato approvato e, anche in funzione di questo, si tornerà a più riprese a sensibilizzare sul tema la civica amministrazione.

Intanto, sempre in relazione a Villa Doria, si andrà nei prossimi mesi a rivoluzionare i suoi spazi interni, quelli che contengono anche il Museo Navale. L’intenzione è quella di creare un polo culturale pegliese, che comprenda il museo stesso ma soprattutto un utilizzo più quotidiano del Salone degli Argonauti. A Pegli, specialmente dopo la chiusura del cinema Eden, c’è una cronica mancanza di spazi al chiuso, nella fattispecie di strutture che possano ospitare dalle 150 persone in su. Ne ha Voltri, con il Teatro del Ponente; ne ha Pra’, con il PalaMare sulla fascia di rispetto; non ne ha Pegli e questa lacuna è percepita sia dalla popolazione che dalle numerose associazioni operanti sul territorio e soprattutto dal mondo della scuola.

Intanto, i vertici del MuMa continueranno a lavorare per la trasformazione del Museo Navale. Il tema è, per l’appunto, quello del polo culturale pegliese: “Va creato - spiega Nicoletta Viziano, presidente del MuMa, ovvero l’Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, che gestisce anche il Museo Navale - un circuito che comprenda e valorizzi il Museo Navale insieme al Parco di Villa Doria, al Parco di Villa Pallavicini, alla Torre Doria e al Museo Archeologico. Il flusso di turisti a Pegli indubbiamente c’è, va sfruttato decisamente meglio. Ma non ha senso creare un duplicato del Galata. Serve una realtà che possa essere attrattiva sia per chi arriva da fuori sia per chi vive in delegazione ed è alla cronica ricerca di spazi per organizzare le proprie iniziative”.

Alberto Bruzzone

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