Ambulanze in attesa nei pronto soccorso genovesi a causa dei picchi di covid e influenza registrati negli ultimi giorni. Le immagini ci arrivano dal Galliera, dove questa mattina erano diciassette le ambulanze ferme con i pazienti che aspettavano di essere visitati. La scorsa notte, secondo il racconto di un milite, sono state addirittura trenta le ambulanze in attesa davanti al pronto soccorso del nosocomio genovese.
La situazione non migliora nel pomeriggio negli ospedali del capoluogo. Al Galliera attualmente sono nove le ambulanze in attesa, trentatré al San Martino, ventisette a Villa Scassi e dodici all'Evangelico di Voltri.
Ieri l'assessore alla sanità Angelo Gratarola, commentando i dati degli accessi al pronto soccorso aveva sottolineato come gli ingressi ai Flu Point, dedicati ai pazienti colpiti da influenza e agli ambulatori distrettuali liguri, fossero stati duecento nel weekend natalizio.
"La combinazione dei flu point e degli ambulatori con i medici di medicina generale aperti nei festivi – ha spiegato Gratarola - ha consentito, ad ora, la riduzione dei flussi al pronto soccorso, un calo già registrato prima di Natale. Dunque il sistema messo in campo da Regione ad una prima analisi sembra aver dato un contributo importante”.
Una narrazione, quella di Gratarola, che sembrerebbe smentita dalle immagini di questa mattina.
A contestare le parole dell'assessore è il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Rossetti, che in una nota scrive: “Leggiamo alcune dichiarazioni in cui si sostiene che ieri è andato tutto bene negli ospedali cittadini. Certo, ieri era festivo ed era più facile che un malato potesse più facilmente essere accudito da familiari e conoscenti. Oggi solo al Galliera alle 13.30 c'erano 'solo' 17 ambulanze in attesa, 62 pazienti in visita, 16 codici rossi.
Il presidente Toti domani probabilmente andrà a San Martino a fare un giro, e si dice che stiano sistemando al meglio il pronto soccorso: distribuiscono un po' di pazienti nelle camere e nei reparti e viene un po' alleggerito dal 118 rispetto a Galliera e Villa Scassi.
Ma mentre con le telecamere si studiano le giuste inquadrature, a noi telefonano i parenti che non riescono a parlare coi familiari barellati perché il personale non riesce a rispondere a tutti, ci chiamano i figli perché hanno sbirciato nelle sale, scoprendo che gli anziani genitori disorientati sono ammassati, sulle barelle oltre le 36 ore, dove si 'sente' tutto di tutti, odori e rumori, in una caotica commistione donne-uomini, giovani-anziani, alla faccia della dignità delle persone e della privacy.
Spero almeno oggi ci risparmino le critiche della strumentalizzazione politica, evitino di dire che va tutto bene, visitino anche Villa Scassi e Galliera, ci dicano i flussi degli ambulatori aperti in via sperimentale per fare le visite mediche di chi finisce al pronto perché è l'unica risposta che trova. Vorremmo sapere anche quante zone di guardia medica non hanno il medico e come pensano di rinforzare i filtri territoriali onde evitare gli arrivi inappropriati (e disperati) al pronto soccorso almeno fin dopo l'Epifania. Hanno attivato le RSA post acuti che a carico degli ospedali potrebbero ospitare anziani ora in barella?”.