Se vivete a Genova e chiedete consiglio a un parente o a un amico su che auto acquistare, vi sentirete rispondere che indipendentemente dal modello, a Genova, soprattutto se si abita in centro, non conviene possedere un'auto. Sarà per questo che la nostra città è famosa per il numero di mezzi a due ruote, ma in generale, se si guardano i dati forniti dal sito della motorizzazione, dal 2019 il trend delle immatricolazioni delle auto è in calo, fatta eccezione per il 2021, anno in cui i numeri non raggiungono comunque i livelli pre pandemia.
Certamente a pesare sul dato c'è stato il covid. Tra marzo e aprile 2020, quando tutti gli italiani erano chiusi in casa per il lockdown, per esempio, sono state appena 182 le immatricolazioni, contro le 1564 del 2019 nello stesso periodo. In generale nel 2020 le immatricolazioni di auto sono state 7771, mille in meno rispetto all'anno precedente e circa 500 in meno rispetto al 2021. L'anno che sta per concludersi è il più basso con appena 6311 immatricolazioni fino al 19 dicembre.
Da cosa dipende questo dato? Sicuramente il mercato dell'auto è stato uno dei settori più colpiti dal covid prima e dalla guerra in Ucraina e il conseguente aumento dei prezzi del carburante poi. A Genova però esiste un combinato disposto che riguarda le difficoltà per i possessori di automobili a parcheggiare. In centro i parcheggi sono pochi, c'è la possibilità di acquistare abbonamenti annuali sulle aree blu, per un costo massimo di 300 euro annui, ma trovare posto nelle vicinanze dalla propria abitazione è una chimera. Recentemente l'amministrazione ha avviato una sperimentazione per una nuova area blu a San Martino, dove, giusto per rendere l'idea, i posti auto disponibili sono 600 a fronte di circa 3mila vetture in circolazione nell'area.
Ai parcheggi nelle aree blu si sommano quelli a rotazione delle isole azzurre, dislocati su tutto il territorio, ma anche in questo caso sono insufficienti in relazione al numero delle auto in circolazione. Una soluzione è rappresentata dai parcheggi privati, che però in genere sono chiusi dalle 20, rendendo impossibile utilizzare l'auto nelle ore notturne. Alle difficoltà si aggiunge il proposito della giunta di impedire nel 2023 l'accesso delle auto inquinanti in centro e la volontà di fare pagare una tassa ai possessori.
Come ha spiegato il sindaco Marco Bucci, la tassa dovrebbe servire a finanziare in parte l'ambizioso progetto di rendere gratuito il servizio pubblico, la cui offerta è destinata ad aumentare nei prossimi anni, bilancio Amt permettendo. Sono infatti in corso d'opera i lavori per l'ampliamento della metropolitana in Valpolcevera, a cui si aggiungono il progetto di prolungamento a San Fruttuoso, la nuova stazione in piazza Corvetto e il finanziamento ottenuto per la costruzione dello Skymetro, che servirà a collegare la Valbisagno. Attualmente però la linea di metropolitana a disposizione dei genovesi è la più corta d'Europa con appena 7,1 chilometri di lunghezza da Brignole a Brin. Per quanto riguarda gli autobus, nelle periferie gli abitanti lamentano mancati collegamenti che, anche in centro, sono pressoché inesistenti nelle ore notturne.
E per quanto riguarda i tempi di percorrenza per il tragitto casa-lavoro? La risposta arriva dall'analisi di Moovit, che ha calcolato i tempi a bordo dei mezzi pubblici delle principali città europee; Genova, insieme a Bologna si trova al diciassettesimo posto: 36 minuti, contro i 52 di Roma e Parigi che detengono il primato negativo.
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