Non subire gol era qualcosa a cui i genoani da poco meno di un anno erano abituati. Farlo però per tre volte di fila in altrettante gare, di cui due vinte consecutivamente in casa, solo qualche settimana fa sembrava una chimera.
E invece il nuovo Genoa targato almeno fino al 26 dicembre Gilardino (dopodiché nella sosta Josh Wander, presente stasera al Ferraris, si pronuncerà in nome di 777 Partners sul futuro della panchina genoana) riesce a portare a casa il terzo risultato utile in dieci giorni, con nessun gol subito e un terzo posto riconquistato a parimerito col Bari, battendo grazie alla rete di Gudmundsson quel Frosinone capolista che non conosceva l'onta della sconfitta da dieci turni.
I numeri ma soprattutto i segnali paiono comunque incoraggianti in attesa di un'altra sfida d'alta quota, quella proprio in terra barese nel "boxing day". Manca ancora il gol al bomber Coda, eppure il Vecchio Balordo è tornato solido e credibile nelle zone alte della classifica come forse non era da troppo tempo.
Ci mette qualche minuto la squadra di casa a prendere le misure ai ciociari, tanto che nemmeno dieci giri di lancette e il primo vero brivido è targato Rohden, ma lo svedese sparacchia alto dal limite dell'area piccola (8'). I rossoblù crescono poco alla volta acquisendo pericolosità nei propri attacchi grazie a quell'aspetto su cui Gilardino ha detto di aver lavorato: i calci piazzati. Tant'è che proprio da un corner nasce il vantaggio con la zampata vincente di Gudmundsson (21') che trasforma in gol l'assist di Bani, come invece non era riuscito a fare Aramu con l'assistenza fornitagli dallo stesso islandese, chiamato quest'oggi a un lavoro di schermatura sul regista laziale Mazzitelli dalla trequarti.
L'ex Venezia è una delle note più liete dal cambio di tecnico in avanti nonostante sia sfortunato alla conclusione in due frangenti: a due passi dalla rete viene anticipato da Garritano (21'), poi la traversa gli dice di no nel primo tempo direttamente da corner (37') e infine con un bel sinistro tagliato sfiora di un soffio il palo (87').
Sulla trequarti invece è una serata di sacrificio per l'islandese, fondamentale poi in chiusura di frazione su Boloca che si accentra e calcia ma trova l'ex AZ Alkmaar sulla linea di porta (44') in un replay di quanto visto qualche minuto prima quando l'uscita sbagliata di Sabelli apre la via della porta a Insigne chiamando Semper alla parata sulla quale il più lesto è Garritano, stoppato sempre a un passo dal gol da Bani (36').
Nella ripresa il copione cambia leggermente con un Grifone che capisce il momento e prova innanzitutto a tenersi stretto tra gli artigli il vantaggio con un Gilardino parso soddisfatto dai suoi e un grosso che invece prova con Caso, Moro e Borrelli a scardinare la difesa avversaria. La mossa del tecnico biellese si chiama invece Puscas: il romeno entra bene a tenere alto l'attacco dei suoi marcando due occasioni pericolose, prima insistendo ma venendo murati insieme ad Aramu nell'area gialloblù (77') e poi deviando di testa il cross di Gudmundsson che però Turati para.
L'ultimo sussulto lo regala Ilsanker: respinta del tiro con un braccio, prima però la palla aveva toccato la coscia del centrale austriaco e per Sozza non c'è nemmeno la temuta "on field review" col Var. Finisce 1-0 al "Ferraris" con Sturaro e compagni che si regalano un Natale da terzi e gli applausi dei propri sostenitori.
IL TABELLINO
Genoa-Frosinone 1-0 (21' Bani G)
GENOA (4-3-3): Semper; Hefti, Bani, Dragusin, Sabelli; Frendrup, Strootman, Jagiello (73' Sturaro); Aramu (93' Ilsanker), Coda (73' Puscas), Gudmundsson (90' Yalcin).
A disposizione: Vodisek, Agostino; Vogliacco, Yeboah, Lipani, Boci, Palella, Galdames.
Allenatore: A. Gilardino
FROSINONE (4-3-3): Turati; Sampirisi, Szyminski (70' Oyono), Ravanelli, Cotali; Rohden, Mazzitelli, Boloca (80' Lulic); Insigne (56' Caso), Mulattieri (80' Moro), Garritano (70' Borrelli).
A disposizione: Loria; Bocic, Ciervo, Kalaj, Monterisi, Oliveri, Frabotta.
Allenatore: F. Grosso
Arbitro: Sozza di Seregno