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Cultura | 17 dicembre 2022, 07:25

Musica, il "j'accuse" di Aldo De Scalzi: "A Genova manca il sostegno delle istituzioni"

Spesso gli artisti locali non riescono a uscire dai confini della provincia: "Sono sempre stato interessato alla vita culturale in città, ma voglio fare l'organizzatore, non il mecenate"

Musica, il "j'accuse" di Aldo De Scalzi: "A Genova manca il sostegno delle istituzioni"

Una vita spesa per una passione, quella di Aldo De Scalzi. Oltre alla proficua collaborazione con Pivio, con cui ha vinto prestigiosi riconoscimenti per le colonne sonore di numerosi film, tra cui l’ultimo, fresco di uscita, “Diabolik - Ginko all’attacco”, c’è anche la voglia di rendere la musica, e chi la fa, protagonista dell’offerta culturale genovese

Se proprio alla scrittura di uno dei pezzi della soundtrack ha partecipato Simone Meneghelli, giovante talento genovese che ha da poco pubblicato il suo primo EP con il progetto Misentotale, l’attenzione per i musicisti emergenti (e non) è sempre stata altissima.

L’incontro con Simone Meneghelli non è casuale, e ci tengo a ricordarlo. In questo studiolo io e Pivio facciamo lavorare, anzi, ci vantiamo di aver fatto lavorare, centinaia di musicisti genovesi. Quello che manca a questa città è un po’ l’entusiasmo: ci sono grandissimi artisti, grandissimi musicisti, però manca nell’esposizione a livello nazionale, non riesce a uscire. Difficilmente quello che avviene qui riesce a superare i nostri confini: di certo non viene data una grande mano da parte delle istituzioni, questo lo devo sottolineare. Il mio è un po’ un j’accuse, ma lo faccio volentieri” spiega Aldo De Scalzi con un po’ di amaro in bocca. 

Recentemente abbiamo intercettato giovani artisti che magari uscivano con le loro produzioni, anche molto valide, che però poi rimanevano circoscritte. Penso che Genova sia importante per la sua scuola cantautorale e non solo, la città sta dando ancora tanto alla musica e spesso tracciamo strade che poi vengono seguite anche altrove. C’è un movimento artistico forte”. 

Anche Simone Meneghelli interviene: “Spesso a Genova le persone che fanno musica si muovono seguendo percorsi sinceri, indipendenti dal successo: non c’è quasi mai l’idea di pubblicare una canzone perché poi salirà in cima alle classifiche, viviamo con l’idea di quello che pensiamo della nostra arte e del nostro lavoro. Ogni tanto però nella vita serve anche avere la sensazione che quello che stiamo facendo è importante e ha un valore, e che l’arte è anche industria perché quello che gli altri pensano determina il senso di quello che creiamo. Nasce dal bisogno, dalla tristezza, ma non deve fermarsi. Forse cresciamo più lentamente proprio perché non ci diamo abbastanza valore”. 

Prosegue De Scalzi: “Tempo fa proprio con Simone abbiamo dato vita a un’associazione che si chiamava MIG, Musicisti indipendenti per Genova, la quale è lì, vegeta, ma è un po’ crollata grazie ai musicisti stessi e grazie al fatto che nessuno al di sopra delle parti si sia detto interessato al progetto. 

Fondamentalmente fare corporativismo si può se c’è un interesse comune, che dovrebbe essere quello di sviluppare qualcosa per e in questa città. Però chi meglio di chi gestisce la città dovrebbe farlo? 

Io ho il mio lavoro, e spesso mi sento dire che per me è facile e dovrei disinteressarmi del resto, ma non ci riesco, non sono così. 

Sono sempre stato interessato alla mia città, agli artisti che hanno cose da dire, ma non siamo abbastanza a crederci. Se ci fosse l’amplificazione di qualcuno interessato che può investire, muovere le cose, sarebbe tutto diverso. Non voglio fare il mecenate, voglio fare l’organizzatore: questa città pullula di artisti, ci sono tantissimi musicisti e pochissimi posti per suonare, come mi ha sottolineato una volta Izzo degli Gnu Quartet".

Conclude Simone: “Dalla Liguria sta uscendo tanta musica, il mondo hip hop e rap ha conquistato il suo spazio in modo quasi magico, ma il problema è che spesso e volentieri questo non si riverbera sulla città, sono energie che poi vengono assorbite dalle capitali della musica come Milano e Roma e non ha poi un impatto diretto. Sarebbe sbagliato generalizzare perché c’è tanta musica che parte dalla Liguria ed esce, ma ci sono poche conseguenze di questi successi nel posto in cui nasce”. 

Spegniamo la registrazione, ma la chiacchierata prosegue. Tante sono le persone che lavorano nel campo artistico e musicale e che si impegnano da anni per offrire palchi, premi, vetrine, ed è impossibile per Simone non citare l’esperienza e i progetti portati avanti da Lilith, associazione culturale che si rivolge principalmente alle donne e alle ragazze che stanno rinnovando la canzone d’autore. Festival e rassegne, spettacoli teatrali, reading di musica e poesia e mostre d’arte sono solo alcune delle iniziative che vengono portate avanti, non senza difficoltà, dall'associazione. “Genova resta una città in cui spesso anche gli organizzatori di eventi vengono criticati - conclude Meneghelli - ci vuole davvero costanza e coerenza per rimanere a galla”.

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

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