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Attualità | 17 dicembre 2022, 14:11

Favale, Sanna ricorda i partigiani morti nell’inverno 1944: “Basta totalitarismi”

Il vicepresidente del Consiglio regionale ha rappresentato la Regione alla cerimonia che si è svolta questa mattina a Favale ed ha tenuto l’orazione ufficiale: “Nessuno osi mettere a rischio la nostra libertà: lo dobbiamo a chi è morto per garantircela”

Favale, Sanna ricorda i partigiani morti nell’inverno 1944: “Basta totalitarismi”

Questa mattina Armando Sanna, vicepresidente del Consiglio regionale della Liguria, a Favale di Malvaro ha rappresentato la Regione alla cerimonia commemorativa dei partigiani morti nell’inverno 1944 sulle montagne della zona, ed ha tenuto l’orazione ufficiale.

“Dobbiamo ricordare e onorare il sacrifico di coloro che hanno perduto la vita per garantirci la libertà di oggi. Il loro esempio ci serva da monito: mai più totalitarismi - ha detto il vicepresidente che ha continuato - Il loro sacrificio ci indica quanto sia importante impegnarci ogni giorno per evitare che simili fatti si ripetano. La commemorazione di oggi ricorda anche ai più giovani il valore della libertà”. 

Sanna ha quindi ricordato quanto accaduto in quel tragico inverno del 1944 sulle montagne di questo angolo di Liguria. I soldati della Wehrmacht e gli alpini della Monterosa avevano fatto fuoco sul monte Caucaso e su Barbagelata. Sorpresi in un casone di Centonoci, i membri del Comando della brigata Berto attuarono un disperato tentativo di fuga, conclusosi tragicamente. Il 22 dicembre 1944 furono in 5 a cadere: Alfredo Carzino, Mario Chiesa, Battista Coppini, Luigi De Giovanni, Giovanni Napoli. Un mese prima, il 29 novembre 1944, sul monte Pagliaro venivano uccisi Giacomo Croce e Mario Ginocchio.

Sanna ha ricordato anche il sacrificio di Bartolomeo Lusardi e Luigi Squeri, trucidati a Borgonovo Ligure il 24 dicembre 1944, e di Agostino Paggi, scomparso nell’orrore di Mathausen il 2 aprile 1945, poco prima della Liberazione.

La cerimonia è iniziata questa mattina alle 10,30 con la deposizione delle corone. Poi il saluto di Ubaldo Crino, sindaco di Favale e l’orazione di Sanna. “Passano gli anni, ma il ricordo di queste giovani vite spezzate in nome di un ideale si fa sempre più vivo”, ha ribadito il vicepresidente, che ha concluso: “La Liguria non dimenticherà mai”.

Redazione


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