Attualità - 17 dicembre 2022, 12:38

“No alla funivia”, il flash mob davanti alla Stazione Marittima: “Non serve a nessuno”

“Un’opera che interessa solo alle compagnie da crociera”

Stamattina i cittadini contrari alla realizzazione della funivia del Lagaccio hanno organizzato un flash mob per ribadire il loro no a questo progetto.

L’iniziativa è stata preparata davanti alla Stazione Marittima dal comitato No Funivia-Con i piedi per terra che da tempo si oppone all’opera.

La manifestazione ha voluto sottolineare uno dei punti critici del progetto che - come denuncia da tempo il Comitato - è pensato unicamente nell’interesse delle compagnie da crociera mentre è del tutto inutile per la cittadinanza, dannoso per gli abitanti delle zone attraversate dalla funivia e pericoloso per l’ambiente.

“Il progetto per la costruzione della funivia stazione marittima forte Begato prevede un budget di circa 40 milioni di euro, una piccola cosa se confrontata con gli altri miliardari progetti messi in cantiere dall'amministrazione comunale (ribaltamento a mare della diga foranea, sky metro, depositi chimici, nuova linea ferroviaria merci, eccetera eccetera) tuttavia è paradigmatico ed emblematico di come operino gli amministratori della cosa pubblica: si disinteressano completamente delle persone che dicono di rappresentare, di fatto tutelando e favorendo interessi altri che spesso sono in contrapposizione con quelle delle persone stesse - si legge nelle motivazioni preparate dal comitato - Nel nostro caso gli "interessi altri" sono quelli delle multinazionali del tempo libero a pagamento: MSC (colosso svizzero dello shipping) e Carnival Cruises (società angloamericana proprietaria del marchio Costa crociere) grandi sponsor della Regione Liguria e del Comune di Genova.

I piloni che sosterranno i cavi saranno alti fino a 70 metri, più della lanterna! In pratica i piloni posizionati in via del Lagaccio e all'interno del parco urbano della caserma Gavoglio (in fase di realizzazione) arriveranno all'altezza delle case di via Bari e via Napoli.

I cavi della funivia sorvoleranno i binari della stazione Principe, cosi ai primi di novembre tecnici della Rete Ferroviaria Italiana hanno seguito dei rilievi per la costruzione di una protezione per evitare "i pericoli derivanti dalla caduta di oggetti dalle cabine". Gli stessi cavi sosterranno le stesse cabine che sorvoleranno il quartiere, le strade, le case, le piazzette dove giocano i bambini ma nessuna protezione verrà realizzata per il quartiere e le persone che lo abitano o lo attraversano. Probabilmente ci saranno delle "ragioni tecniche" ed economiche (aggiungiamo noi) che fanno preferire Vincolumità di un binario a quella di una persona. Forse si presuppone che chi abita al Lagaccio abbia la testa dura più del ferro o peggio si presuppone che la vita di una persona valga meno di un binario o di una carrozza di un treno. In ogni caso, nessuna ragione, tecnica o meno, potrà mai essere accettabile e plausibile”.

“A chi etichetta “Con i piedi per terra” come l’ennesimo comitato del NO - prosegue il portavoce - noi ribadiamo che il no che esprimiamo non è un rifiuto cieco, arroccato nella difesa del proprio angolo privato ma, al contrario, è la manifestazione di un’esigenza sentita dagli abitanti che vuole il benessere e la salute delle persone al primo posto”.

Le ragioni che hanno portato in questi mesi all’organizzazione delle varie iniziative che continuano a vedere una grande partecipazione sono molteplici.
Si tratta in primis di un’opera che andrebbe a intaccare il territorio della valle del Lagaccio e il tessuto sociale delle famiglie che vivono nel quartiere da generazioni ma anche dei quartieri limitrofi. 

Esaminando infatti i documenti a disposizione del gruppo, emergono molti elementi dipreoccupazione:
Vivibilità del quartiere e sicurezza: la funivia sorvolerà un quartiere con la densità abitativa tra le più alte di Genova inserendo i piloni all’interno di un contesto fortemente urbanizzato. Le cabine sorvoleranno le abitazioni e l’arteria principale del Lagaccio, impattando sia visivamente che acusticamente. Inoltre nessuno specifico studio è stato fatto sulla sicurezza dell’impianto: sedovesse cadere anche un semplice bullone, dall’altezza di 70-80 metri, possiamo immaginare i
danni che potrebbe fare a oggetti e, ancora più gravemente alle persone.

Costi: i costi dell’opera, inizialmente preventivati in circa 25 milioni, sono aumentati, in un primo momento, a 35 milioni di euro; ad oggi è previsto un ulteriore aumento a 40 milioni. L’aumento dei costi riduce sempre di più la cifra destinata alla riqualificazione del Parco delle Mura e dei Forti, il vero obiettivo per il quale sono stati assegnati i fondi del PNRR.
Inoltre non si conoscono i costi di manutenzione né chi li sosterrà!
Nella relazione tecnica (documentazione ufficiale del bando di gara) si ipotizzava un flusso di 2000 persone l’ora, un dato così chiaramente sovradimensionato da apparire surreale. Questa affluenza è stata poi ridotta ad almeno 800, contraddizione rispetto alla cifra iniziale che getta ulteriori dubbi sulla serietà degli studi iniziali e sui piani di rientro dell’investimento.

Idea della città: l’idea di costruire un’opera di queste dimensioni a beneficio del turismo crocieristico e a discapito della cittadinanza risponde a una logica di sviluppo locale miope e di corto respiro. Il turismo da crociera arricchisce solo le aziende del settore ma non porta reale ricchezza alla città".

Redazione


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