Attualità - 15 dicembre 2022, 07:09

'Nuovi genovesi', la nostra rubrica che dà voce alle comunità: conosciamo il Console del Perù

Carlos Tavera ci ha raccontato come i suoi concittadini si sentano a tutti gli effetti cittadini di questa città. L'intervista è stata tradotta in spagnolo per consentire a tutti di leggerla e comprenderla

Nuovi genovesi è la rubrica de La Voce di Genova che si occuperà di dare voce alle comunità di stranieri presenti nella nostra città, troppo spesso tenute ai margini, ma che rappresentano ormai un'importante costola del tessuto sociale ed economico genovese.

Nelle scorse settimane la comunità peruviana era salita tristemente alla ribalta per l'efferato omicidio di Javier Miranda Romero e da qui partiamo con un'intervista al Console Generale del Perù Carlos Tavera che ci ha raccontato come si sta trovando durante la sua permanenza genovese e di come i suoi concittadini si sentano a tutti gli effetti cittadini di questa città.

L'intervista è stata tradotta in spagnolo per consentire a tutti di leggerla e comprenderla. La traduzione è a cura di Mónica Calvache.

Come si trova a Genova?

Molto bene, ho maturato esperienza consolare a Dubai, conosco il lavoro. C'è una parte burocratica e una parte di protezione nei confronti della comunità. Genova ha una caratteristica speciale, la comunità peruviana è consolidata. Ormai c'è una seconda generazione di peruviani nata qui. L'Italia è un Paese molto importante perché è il quinto Paese al mondo per la presenza della comunità peruviana, ci sono quasi 200mila peruviani. A Genova la relazione con il Perù è storica, in passato, nel diciannovesimo secolo erano gli italiani a partire per il Perù, recentemente, tra il ventesimo e il ventunesimo secolo sono stati i peruviani ad arrivare qui in Italia. È una comunità che si è stabilita, che lavora con la legalità in maniera intraprendente. Mi è capitato di parlare con il personale della Questura, il quale mi ha riferito che non ci sono problemi con la nostra comunità”.

Come sta reagendo la comunità dopo l'omicidio di Javier Miranda Romero?

Inizialmente ha causato per tutti molto dolore, prima di tutto per Javier che qui era molto conosciuto, aveva molti amici e una famiglia numerosa, nessuno si aspettava che potesse succedere una cosa del genere a un nostro connazionale. Per noi è un crimine su cui deve essere fatta giustizia, com'è giusto che sia”.

Da quante persone è composta la comunità?

Siamo circa 12mila in tutta la Liguria, la maggior parte a Genova, ma ci sono peruviani a Chiavari, a Imperia e a Savona. La maggior parte sono donne, la percentuale è di circa 60 per cento donne e 40 per cento uomini. Lavorano principalmente nella parte sanitaria, assistenza agli anziani e lavori manuali, per esempio nell'edilizia. C'è poi una seconda generazione di cittadini peruviani nati in Italia, molti di loro sono laureati”.

È in corso una migrazione?

La migrazione ha seguito il corso dell'evoluzione economica del Paese. La prima migrazione è avvenuta quando in Perù vi era una grande crisi economica. A partire dal 2000 l'economia è cresciuta molto e la migrazione si è fermata fino alla pandemia, quando la crisi internazionale ha costretto molti connazionali a decidere di emigrare, un fenomeno contenuto che però ha invertito la rotta degli ultimi anni”.

Il suo Consolato collabora con l'amministrazione comunale per progetti legati all'integrazione?

Certo, siamo assolutamente aperti alle collaborazioni, anche con le altre comunità latinoamericane. La scorsa settimana la comunità ecuadoriana ha organizzato una raccolta rifiuti nella spiaggia di Voltri, un'iniziata alla quale ho partecipato per portare l'esempio di integrazione con le altre comunità e con il Comune, da cui ho trovato apertura dal colloquio che ho avuto con il sindaco Marco Bucci”.

In che modo il Consolato può venire incontro ai cittadini peruviani in difficoltà? 

Quando il Consolato riceve una richiesta di questo tipo agisce con le associazioni sul territorio che, tramite gli enti provano ad aiutarli”.

Ha incontrato la compagna di Javier?

Ho incontrato sia lei che la figlia. Non devono sentirsi sole”.

Vuole dire qualcosa ai genovesi a nome della comunità?

“Il Perù ringrazia per l'accoglienza che Genova dà alla nostra comunità, la stessa che ha riservato il Perù quando ha accolto i genovesi in passato. Siamo popoli molto simili, una popolazione religiosa, con valori familiari che cercano di crescere ogni giorno. L'integrazione nella società italiana e genovese non è difficile. È importante dire che il nostro apporto alla società è positivo, siamo qui per contribuire a livello economico e sociale, sempre seguendo le regole. Si è visto nel caso di Javier, abbiamo reagito portando il nostro dolore, senza generare proteste, in silenzio per non esacerbare gli animi, questo perché non ci consideriamo solo peruviani, ma anche italiani e genovesi”.


¿Cómo se encuentra en Génova?

"Muy bien, he adquirido experiencia consular en Dubai, conozco el trabajo. Hay una parte burocrática y una parte de protección para la comunidad. Génova tiene una característica especial, la comunidad peruana está consolidada. Ahora hay una segunda generación de peruanos nacida aquí. Italia es un país muy importante porque es el quinto país del mundo por la presencia de la comunidad peruana, hay casi 200 mil peruanos. En Génova la relación con Perú es histórica, en el pasado, en el siglo XIX eran los italianos quienes partían hacia Perú, recientemente, entre los siglos XX y XXI fueron los peruanos quienes llegaron aquí a Italia. Es una comunidad que se ha establecido, que trabaja con la legalidad de una manera emprendedora. He hablado con el personal de la Jefatura de Policía,  me ha dicho que no hay problemas con nuestra comunidad".

¿Cómo está reaccionando la comunidad después del asesinato de Javier Miranda Romero?

"Inicialmente causó mucho dolor para todos, en primer lugar porque Javier,  aquí era muy conocido, tenía muchos amigos y una  familia numerosa, nadie esperaba que le pasara algo así a nuestro compatriota. Para nosotros es un crimen sobre el que debe hacerse justicia, como debe ser".

¿Cuántas personas componen la comunidad?

"Estamos  cerca de doce mil en toda Liguria, la mayor parte en Génova, también hay  peruanos en Chiavari, en Imperia y en Savona. La mayoría son mujeres, el porcentaje es de aproximadamente 60 por ciento mujeres y 40 por ciento hombres. Trabajan principalmente en el área sanitaria,  asistencia a las personas mayores y trabajos manuales , por ejemplo, en la construcción. Luego hay una segunda generación de ciudadanos peruanos nacidos en Italia, muchos de ellos con títulos universitarios".

¿Hay una migración en curso?

"La migración ha seguido el curso de la evolución económica del país. La primera migración ocurrió cuando hubo una gran crisis económica en Perú. A partir del 2000 la economía creció mucho y la migración se detuvo hasta la pandemia, cuando la crisis internacional obligó a muchos compatriotas a decidir emigrar, un fenómeno limitado que, sin embargo, ha invertido el rumbo de los últimos años".

¿Su consulado colabora con la administración municipal en proyectos relacionados con la integración?

Por supuesto, estamos absolutamente abiertos a  colaboraciones, incluso  otras comunidades latinoamericanas. La semana pasada, la comunidad ecuatoriana organizó una recogida de basura en la playa de Voltri, una iniciativa en la que participé para dar ejemplo de integración con otras comunidades y con el Municipio he tenido una buena apertura después de la conversación que tuve con el alcalde Marco Bucci".

¿Cómo puede ayudar el Consulado a los  ciudadanos peruanos en dificultad? 

"Cuando el Consulado recibe una solicitud de este tipo actúa con las asociaciones en el territorio que, a través de distintos organismos, intentan ayudarlos".

¿Conoció a la esposa de Javier?

"La conocí a ella y a su hija. No deben sentirse solas".

¿Quiere decir algo a los genoveses en nombre de la comunidad?

"Perú agradece la acogida que Génova da a nuestra comunidad, la misma que realizó Perú cuando acogió a los genoveses en el pasado. Somos pueblos muy similares, una población religiosa, con valores familiares que buscan crecer cada día. La integración en la sociedad italiana y genovesa no es difícil. Es importante decir que nuestro aporte a la sociedad es positiva, estamos aquí para contribuir a nivel económico y social, siempre siguiendo las reglas. Se vio en el caso de Javier, hemos reaccionado llevando nuestro dolor, sin generar protestas, en silencio para no agudizar los ánimos, esto porque no nos consideramos solo peruanos, sino también italianos y genoveses".