Politica - 14 dicembre 2022, 11:01

Guerra, caro energia e Pnrr: intervista a Massimo Gaudina (Commissione Europea): "Le crisi rafforzano la coesione tra i Paesi" (VIDEO)

Il capo della sede di Milano della rappresentanza della Ue fa il punto in un periodo non semplice: "La pandemia ha dimostrato che solo uniti si può uscire dalle difficoltà. Accadrà anche con l'energia"

Tempo di bilanci per Massimo Gaudina, capo della sede di Milano della rappresentanza della Commissione europea in Italia, il cui mandato cominciato nel 2017 si avvia verso il termine del suo mandato. Anni sicuramente complessi, a livello internazionale, sotto tutti i punti di vista. Da quello politico a quello sanitario, passando per l'economia e l'attuale crisi geopolitica in Ucraina.

Dottor Gaudina, il 2022 si avvia al termine, tra guerra e crisi energetica, l’Europa esce rafforzata o indebolita?

"Penso che, come già accaduto in passato per altre grandi crisi che abbiamo dovuto affrontare, queste difficoltà si sono rivelate un'occasione per aumentare la coesione all'interno dell'Unione Europea. Un fattore di accrescimento e solidificazione della cooperazione e dell'unità: abbiamo visto con la pandemia e per i vaccini, soltanto una strategia unica per i 27 Paesi ha permesso di uscire da questa crisi. Pensiamo cosa sarebbe successo se ognuno fosse andato per conto proprio, magari in competizione con gli altri Paesi. La stessa cosa dovrebbe succedere e succederà per la crisi energetica, innescata dalla Russia e dalla guerra, oltre a tante altre variabili che si sono sommate. Questo sta portando i 27 Paesi a collaborare anche su questo fronte, che è molto più complicato rispetto a quello sanitario, perché si parte da posizioni anche molto distanti tra loro. E invece in questi giorni si sta cercando di arrivare a un accordo per diversificare le fonti di energia, per investire sulle rinnovabili e per mettere dei tetti e fare delle riforme nel mercato del gas".

Quali sono state le realizzazioni più significative, soprattutto per gli italiani? E quali eventi sono stati gli eventi da ricordare?

"E' stato il primo anno di vera attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dai fondi della Next generation ottenuti da obbligazioni e quindi debito 'europeo'. L'Italia ha ricevuto quest'anno circa 43 miliardi di euro con due rate già arrivate e che si sommano ai 24 miliardi già arrivati nel 2021. Sono sostanziosi investimenti, sia sotto forma di prestiti che di sovvenzioni, che permettono al Governo, alle Regioni e ai Comuni italiani di effettuare interventi su infrastrutture, scuole, transizione verde, energia e molto altro ancora. Dal punto di vista pratico, è un grande esempio di intervento europeo in Italia. Ma l'Europa ha anche reagito alla guerra di Putin: con le sanzioni, gli aiuti, la solidarietà e l'accoglienza nei confronti di chi è scappato dall'Ucraina per venire nei nostri Paesi. Un grande sforzo nei confronti di un Paese attaccato brutalmente e ingiustificatamente dalla Russia. Ci sono poi stati anche eventi più leggeri, ma altrettanto significativi: penso all'Eurovision Song Contest, che proprio qui a Torino ha permesso, al parco del Valentino, alla commissaria per l'inclusione Dalli di parlare ai ragazzi e al pubblico per ricordare l'importanza dell'Europa dei diritti, dell'inclusione e dell'uguaglianza. E' stato un modo per far conoscere da vicino, soprattutto alle nuove generazioni, un'istituzione che spesso viene percepita come distante. E ancora, pochi giorni fa, a Bologna è stato varato il super computer Leonardo, del consorzio Cineca: finanziato da fondi europei, sarà il quarto computer al mondo per velocità e potenza di calcolo. Grazie a una rete di super computer dislocati in Europa, collocherà la Ue all'avanguardia del calcolo e della gestione dei dati con applicazioni dalla Sanità ai trasporti, fino all'ecologia".

Cosa ci dobbiamo aspettare  dal 2023?

"Il 2023 si apre con alcune incognite e questa gravissima crisi che sta colpendo il Parlamento Europeo: speriamo che si possa presto fare chiarezza e pulizia, in modo da poter restituire credibilità alle istituzioni europee. Speriamo che tutto il marcio venga a galla il primo possibile, visto che alcuni singoli stanno danneggiando tutta l'istituzione: l'auspicio è che la magistratura possa fare chiarezza il prima possibile. Guardando più avanti, sarà il secondo anno in cui ci sarà un ulteriore implementazione del Pnrr, quindi ulteriori finanziamenti che potranno arrivare dall'Unione Europea se l'Italia rispetterà target e obiettivi. Un fronte su cui l'esecutivo sta lavorando. E poi sarà l'anno per la transizione digitale e la transizione verde, ma anche azioni nel campo dell'energia e degli investimenti in questo settore. Il 2023, poi, su proposta della presidente Von der Leyen, sarà l'anno europeo delle competenze: bisogna ribadire il messaggio che, in un mondo che cambia sempre più velocemente, è indispensabile per tutti aggiornare le conoscenze e le competenze, sia i giovani che gli adulti. E non si tratta solo di lavoro, ma anche di vita di tutti i giorni". 

Il suo mandato a Milano volge al termine, quale può essere il suo bilancio di questa esperienza?

"Sono stati cinque anni davvero entusiasmanti: lavorare nei nostri Paesi, al di fuori dei palazzi di Bruxelles, ci permette di entrare in contatto con i territori, con le persone. Penso ai giovani, le famiglie, le imprese, le università. Sono stati anni di grande arricchimento professionale e ho cercato di metterci la mia esperienza da ex giornalista per raccontare e comunicare l'Europa in modo semplice e creativo, possibilmente efficace. Abbiamo parlato di Europa al Giro d'Italia, all'Eurovision Song Contest, agli Europei di basket, ma anche alle Giornate del Fai. Ma siamo andati a parlare ai cittadini anche in occasione dei consigli comunali: da Cuneo a San Mauro, per rimanere in Piemonte, ma anche nelle altre regioni. La sfida era raccontare l'Europa e lo sarà anche in futuro: sarà un testimone che spero sia raccolto da chi verrà dopo di noi. Anche grazie alla collaborazione dei media".

Redazione


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