Attualità - 11 dicembre 2022, 07:12

Meraviglie e leggende di Genova - I Truogoli di Santa Brigida

Uno degli angoli senza dubbio più suggestivi di Genova è l’antico lavatoio, costruito nel 1656

Lunghe file di panni stesi al sole, il chiacchiericcio delle lavandaie, le grida dei bambini a giocare.

Questo dovevano trovarsi davanti i passanti che attraversavano via Balbi e volgevano lo sguardo verso i Truogoli di Santa Brigida.

La stessa scena che ha immortalato Alfred Noack a metà dell'800.

Uno scorcio che conserva il suo fascino, merito anche della risistemazione della zona: gli alti palazzi medievali abbracciano il lavatoio pubblico che dal 1656 si trova al centro della piazza.

Una storia, quella dei Truogoli che parte dalla pestilenza che nel XVII secolo flagellò Genova.

Infatti, per far fronte alla situazione, la famiglia Balbi che da poco aveva comprato diversi terreni della zona e stava lavorando all’edificazione della strada, decise di far costruire un lavatoio per offrire acqua alla popolazione attingendola dalla fonte detta Bocca di Bova.

L’intitolazione della strada, che oggi si presenta “tagliata” proprio da via Balbi, si deve far risalire al passaggio di Santa Brigida a Genova.

La santa svedese, madre di 8 figli, alla morte del marito scelse di spogliarsi dei suoi beni per dedicare la vita a Dio. Nei suoi numerosi pellegrinaggi si ritrovò a passare a Genova e proprio a Brigida si deve una terribile profezia in cui la Santa, guadando la città dal Righi, ne predisse la distruzione.

Qualche anno più tardi rispetto al passaggio della santa in città, venne costruito un convento voluto dalle suore agostiniane, che lasciarono Sarzano per trovare nuova ospitalità nella zona dedicando il convento a Santa Brigida.

Il convento era pensato per far coabitare frati e suore, tutti votati alla clausura, ed era composto di diversi passaggi labirintici che oggi sono creuze ancora percorribili.

Oggi del convento rimane solo un portale sormontato proprio dall’effigie della santa avvolta in un manto.