“La vicenda del tassista che si è rifiutato di accettare un pagamento con bancomat, la dice lunga sugli ostacoli che il Governo sta seminando nella vita di tutti i giorni e sulle conseguenti contraddizioni della destra-centro. Da tempo, infatti, cianciano di modernità e digitalizzazione per essere competitivi, ma poi cercano scappatoie per non adeguarsi ai tempi in nome di assurde bandierine elettorali. Vale a livello nazionale ma vale soprattutto a livello regionale, dove la vicenda di ieri non è stata commentata né dal sindaco di Genova, né dal presidente della Regione. Immaginiamo l’imbarazzo di chi invita gli stranieri a scegliere la Liguria per trascorrere le vacanze o per aprire imprese, dimenticando però che Oltreconfine usano le carte di debito o credito anche per comprare il pane, un giornale o il caffè”.
Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, che poi aggiunge: “Delle due l’una: o siamo smart, o non lo siamo. E rifiutare i pagamenti elettronici (che oggi vengono fatti anche con cellulari e orologi digitali, soprattutto tra i più giovani e gli studenti che frequentano Genova e non solo) non è per niente smart”.
“La nostra solidarietà - conclude Tosi - va ai consumatori, ai turisti di oggi e speriamo di domani che ancora devono capire se da gennaio il bancomat e le carte di credito nel nostro paese saranno un problema oppure no. Un pensiero infine va anche al tassista genovese, che forse ha creduto alla propaganda meloniana ed è così incappato in uno scivolone, che certamente non fa onore alla categoria che eroga un servizio importante”.