A fine del mese in tutta la Liguria sono in scadenza numerosi contratti a tempo determinato di personale sanitario che non rientrano nei termini di stabilizzazione della normativa nazionale di riferimento.
Una situazione difficile non solo per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche perché è certamente a rischio la garanzia di alcune prestazioni sanitarie essenziali. Si tratta infatti di personale assunto durante il periodo della pandemia che da subito è diventato fondamentale per le strutture sanitarie in carenza di personale. Oggi, senza una deroga, si potrebbe decidere di chiudere numerose attività.
"Medici, infermieri, tecnici e Oss della nostra regione rischiano di perdere il lavoro - dice Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione II Sanità - Saranno espulsi dal sistema sanitario regionale professioniste e professionisti formati dentro le strutture pubbliche e che hanno acquisito importanti competenze e coprono servizi sanitari essenziali".
Emblematico il caso dell’Asl 3 dove 21 ostetriche sono in scadenza di contratto. Per fare alcuni esempi, se queste professioni non fossero prorogate l’ambulatorio per il secondo livello di screening per il cervicocarcinoma (LEA) dell'ospedale rimarrà privo di personale ostetrico, personale che in questi mesi è stato formato e porta avanti l’ambulatorio stesso in totale autonomia.
"Nell’Asl 3 si rischia la chiusura di alcuni punti delle visite domiciliari e la riduzione di alcuni servizi - aggiunge Pastorino - Si tratta 21 lavoratrici che per due anni hanno lavorato con abnegazione ed ora non riceveranno il prolungamento di contratto".
Ad oggi sul territorio dell’Asl 3 è stato raggiunto l'obiettivo annuale di 20.000 Pap test, assicurando anche la copertura alle donne residenti in sedi decentrate o appartenenti alle aree interne, come Cogoleto e Busalla. Senza mantenere il personale non sarà possibile garantire il servizio a pieno regime.
Verrebbero a mancare poi diverse figure professionali all’interno degli spazi consultoriali nei centri giovani. Per non parlare delle visite domiciliari che rischiano l’azzeramento: dal 2020 il servizio conta quasi 1500 prese in carico in gravidanza e puerperio e garantisce continuità assistenziale, presa in carico rapida e diretta dell’utenza.
"È necessario mantenere in servizio queste professionisti e professioniste - conclude Pastorino - Per questo motivo ho presentato un’interrogazione urgente in aula e interpellato i vertici di Asl 3 e l’Assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola per richiedere il prolungamento dei loro contratti almeno fino alla data di conclusione dei concorsi per la copertura dei posti in essere".