Attualità - 24 novembre 2022, 16:23

Il Governo cancella l'obbligo di accettare pagamenti col Pos per scontrini sotto i 30 euro

Nella bozza della Legge di Bilancio 2023 arriva una norma che, di fatto, consente ai commercianti di non accettare pagamenti bancomat per scontrini che non superano i 30 euro

Non sarà più obbligatorio accettare carte di credito e bancomat per scontrini al di sotto dei 30 euro.

Questa la norma contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni che interessa i pagamenti con il Pos.

Secondo quanto previsto dalla manovra approvata dal Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Imprese stabilirà entro giugno i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”.

In attesa delle linee guida che arriveranno, come detto, entro 180 giorni, viene sottolineato che saranno sospesi i procedimenti e i termini per l’adozione di sanzioni che prevedevano un fisso di 30 euro a cui aggiungere il 4% della transazione negata dagli esercenti.

L’obbligo interessava commercianti, artigiani, liberi professionisti come commercialisti e avvocati, tassisti, tabaccai, venditori ambulanti e attività ricettive tra cui alberghi e ristoranti.

Una nuova esenzione, dunque, dopo quella che aveva interessato i tabaccai sulle marche da bollo  e altri specifici prodotti per cui, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate, era consentito il rifiuto del pagamento elettronico da parte dei commercianti.

In una nota veniva infatti spiegato che “i rivenditori di generi di monopolio nonché i titolari di patentino non sono soggetti all’obbligo di accettare forme di pagamento elettronico relativamente alle attività connesse alla vendita dei generi di monopolio, valori postali e valori bollati”. 

Con il decreto legge n.36 del 30 aprile 2022 erano state introdotte le sanzioni per chi non si adeguava all’obbligo di accettare pagamenti con la carta.

Subito dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, diverse erano state le categorie che si erano rifiutate di utilizzare pagamenti elettronici e diverse erano state le polemiche legate alle commissioni pagate e all’affitto del Pos.

Tra i più critici anche il gestore del bar Mangini di piazza Corvetto, a Genova, Giacomo Rossignotti. All’indomani dell’entrata in vigore dell’obbligo di pagamenti elettronici, Rossignoli aveva ingaggiato una battaglia contro il Pos, tappezzando lo storico locale di scritte e totem che ricordavano “no credit card, no bancomat”.

Un diniego che aveva raggiunto la ribalta nazionale.

Intervistato da La Voce di Genova, Rossignotti aveva spiegato: “La carta di credito in passato la prendevamo, non è un discorso contro. È uno strumento che è sempre stato un servizio, come tale con dei costi. La scelta è accettarli o no. Il servizio lo abbiamo sempre dato pagando quello che c'era da pagare. Quando lo Stato ha invece fatto la legge con l'obbligo, e a fronte dell'obbligo non ha pensato a cosa cambiava nello strumento, ha calato l'obbligo, senza mettere le sanzioni. Siamo arrivati a oggi che, posticipatamente rispetto a quello che avevano detto e anticipatamente alle previsioni di fine anno 2022, hanno calato questo provvedimento, che in sé anche se arriva come obbligo, è accettabile, ma non lo è con dei costi perché se lo strumento riconosciuto per le transazioni è la cartamoneta, questo servizio che non è un obbligo deve avere lo stesso costo, uguale a zero”.

Redazione