E' partita poco dopo le 15 la manifestazione in solidarietà alle rivolte contro il regime in Iran.
Dopo la morte della giovane Mahsa Amini, in tutto il mondo si sono moltiplicate le manifestazioni solidali al popolo iraniano che, da circa due mesi a questa parte, sta fronteggiando una sanguinosa repressione che sta lasciando una lunga scia di sangue.
In piazza sono scesi molti iraniani ma anche tanti genovesi che hanno scelto di appoggiare la causa.
Il corteo si è mosso da piazza della Vittoria, dove si sono radunati i partecipanti, e passerà per via XX Settembre prima di raggiungere piazza De Ferrari.
Centinaia i cartelli che, oltre agli slogan, vogliono ricordare le vittime delle repressioni, degli arrestati e dei condannati a morte.
Durante la manifestazione saranno ricordati anche i morti delle rivolte del 2019.
“La comunità iraniana è poco visibile - ha raccontato uno degli organizzatori della manifestazione raggiunto da La Voce di Genova - si tratta in molti casi da persone di una formazione medio alta, che si sono integrati bene” ricordando anche la differenza tra gli iraniani della diaspora fuggiti negli anni '70 e 80 dal regime dello Shah e poi quello religioso dell'ayatollah, e i loro figli, senza contare altri che sono giunti in Italia recentemente ad esempio per ragioni di studio “quelli di vecchia data non saprei, gli studenti ora a Genova saranno 200”.