Centri sociali, il caso approda in consiglio, Piciocchi: "Il problema non è lo Zapata, ma serve l'immobile"

La vicenda relativa al futuro del centro sociale Zapata approda in consiglio comunale con l'interrogazione a risposta immediata della consigliera della lista Rosso-Verde Francesca Ghio, che ha chiesto delucidazioni al vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi in merito alle voci sullo sgombero per far spazio, nei Magazzini del Sale, attualmente occupati dal centro sociale, alla riqualificazione nell'ambito di un progetto finanziato con fondi del Pnrr.

“Il metodo sembra quello applicato al Terra di Nessuno, era arrivata un'ingiunzione di pagamento e poi è stato sgomberato. Quello che chiedo è se la parola 'centro sociale' dia fastidio”, esordisce Ghio, che cita, tra le possibili destinazioni l'interessamento dell'Accademia Ligustica, interesse che, afferma Ghio, sarebbe stato smentito dal direttore della stessa Accademia.

“Forse non si conosce lo spazio di aggregazione culturale, - continua Ghio - dove viene fatto sport, vengono fatte proposte di musica per le nuove generazioni, tornei, c'è uno spazio dedicato alla biblioteca, attività culturali e raccolte fondi, l'ultima per un'ambulanza nelle zone di guerra. 

Il sindaco Bucci a una mia richiesta di trovare nuovi spazi in città mi ha risposto che non ce ne sono. Quello che mi chiedo è quale sia la soluzione della giunta", dichiara Ghio che chiede “di riconoscere l'importanza di questi spazi. Non so quanti in questa aula hanno frequentato o sanno di cosa si sta parlando quando nominiamo centri di aggregazione come questo. Distruggere un percorso, come quello creato finora allo Zapata vuol dire eliminare un luogo di incontro in una zona come Sampierdarena che ospita quasi trecentomila persone strette tra industrie, traffico e degrado a discapito del levante, creando un ulteriore gap territoriale. È doveroso per la giunta aprire un percorso di dialogo. È possibile qualora ci fosse la volontà aprire un dialogo? È possibile trovare una soluzione alternativa senza ricorrere allo sgombero? Non parlo di opinioni, ma di fatti quando dico che uno spazio del genere arricchisce la città, arricchisce la popolazione giovane che ha bisogno di fermentare in mezzo alla cultura”.

Piciocchi ha risposto ricordando che nei giorni scorsi è stata trasmessa una lettera “ai fini di richiedere il recupero del credito che ammonta a oltre 107mila euro di morosità, in una logica di rispetto delle regole che governano l'assegnazione degli spazi pubblici e la gestione del patrimonio pubblico, credo che questa azione fosse doverosa come per qualunque altra realtà”.

Sul futuro dello spazio occupato dallo Zapata, Piciocchi ha aggiunto: “Come lei sa è oggetto di un programma di riqualificazione finanziato con le risorse del Pnrr a completamento del lavoro che fu avviato nel ciclo dell'amministrazione Doria, proseguito nei precedenti cicli amministrativi, di recupero di una porzione interna e di tutti i prospetti esterni dei Magazzini del Sale. Non è progetto contro qualcuno ma di riqualificazione di Sampierdarena che prevede l'inserimento dell'Accademia Ligustica, non so che dichiarazioni ha letto lei, perché al direttore dell'Accademia, che ha prospettato questa opportunità, è piaciuta molto, un'opportunità che non riguarda solo gli spazi dei Magazzini, ma anche quelli della Fortezza. Gli è sembrata una bellissima opportunità per Sampierdarena a proposito di luoghi di aggregazione. Detto questo siamo assolutamente disponibili, non mi piace la parola sgombero, abbiamo tutto il tempo per impostare un ragionamento perché chiunque voglia esercitare il diritto costituzionale, nel rispetto delle regole, avrà sempre l'amministrazione dalla sua parte, anche se si tratta di ragionare su spazi e la costruzione di un'alleanza tra cittadini e amministrazione, con il rispetto delle regole. Dialogare non significa però che quell'immobile sia intangibile, che ci sia lo Zapata o qualunque altro tipo di realtà. Il problema non è lo Zapata, ma che serve l'immobile in un'esigenza di sanare una situazione di morosità che è difficilmente giustificabile e comunque non è certamente quella che ha mosso la necessità di recuperare quell'immobile, ma questa iniziativa è nata da una valutazione che l'amministrazione ha fatto sul quartiere di Sampierdarena, per il quale ha destinato, attraverso la chiusura dei piani urbani integrati, risorse molto importanti”.

A Piciocchi ha replicato Ghio: “Sicuramente ci sono soluzioni alternative, e anche se la parola sgombero è scomoda, è effettivamente quello che è successo finora e che presumibilmente risuccederà. C'è la possibilità di valutare un piano di rientro e di far convivere due strutture cher sono figlie della stessa cultura che potrebbe esserci tra l'Accademia e un centro di aggregazione. Chiudo con una citazione di Zapata: 'La terra è di chi la lavora'”.