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Attualità | 15 novembre 2022, 10:38

Il sindacato di polizia Siap si esprime sull'iscrizione di due poliziotti nel registro degli indagati

Il Siap commenta anche l'annosa questione dell'identificazione delle forze dell'ordine, parlando di "livore antidemocratico"

Il sindacato di polizia Siap si esprime sull'iscrizione di due poliziotti nel registro degli indagati

A seguito dell'iscrizione nel registro degli indagati di due poliziotti il sindacato di polizia Siap si esprime contro la colpevolizzazione delle forze dell'ordine attraverso le parole del segretario Roberto Traverso: 

"Dopo la notizia dell’iscrizione da parte della procura  nel registro degli indagati di due poliziotti e di un medico per l’efferato omicidio Scagni riprende il “bagno mediatico” nei confronti dell’immagine della Polizia di Stato, alimentato con sorprendente vigore dalla famiglia  della vittima che, lo ricordo, è arrivata addirittura a proporre in modo provocatorio una borsa di studio per formare meglio gli allievi della Polizia di Stato durante il corso di addestramento presso la Scuola di Alessandria.

Il SIAP, con coerenza, porterà avanti, la linea tracciata subito dopo gli sviluppi della tragica vicenda.

Naturalmente lo faremo senza “levate di scudi” corporative perché non fa parte del nostro DNA ma sicuramente con decisione perché siamo e saremo  sempre contro i pregiudizi alimentati dallo stesso livore anti democratico che in questi giorni viene ostentato da chi affronta nel modo più sbagliato l’argomento dell’identificazione delle forze dell’ordine che guarda caso viene portato avanti proprio da quella parlamentare che si è affidata agli stessi avvocati del caso Scagni."

Il segretario poi divaga a proposito delle richieste di identificazione delle forze dell'ordine, a suo dire dettate da volontà provocatoria e demagogia: "Atteggiamenti e iniziative che a mio parere non sono mirate ad ottenere trasparenza ma che in realtà sono basate su un taglio a dir poco provocatorio, che alimenta volutamente un dannoso corporativismo interno facile preda di coloro che vivono di visibilità demagogica.

Il livore, nemmeno celato, di chi vorrebbe affrontare un argomento così delicato è deleterio perché si tramuta in un tentativo (direi maldestro) di mettere in discussione, ovviamente senza riuscirci, la democraticità delle forze dell’ordine che vorrei ricordare garantisce sicurezza democratica sul territorio nazionale 365 giorni all’anno."

Coclude infine, tornando più specificatamente all'omicidio Scagni: "Ribadisco con forza che il nostro sindacato è dalla parte della verità, sempre, qualunque essa sia e crede nel ruolo obbiettivo ed imparziale che deve essere garantito dalla magistratura che, ne siamo certi, valuterà con obiettività ed equilibrio tutti gli elementi che emergeranno dalle approfondite indagini che naturalmente dovranno tener conto di tutti gli articolati aspetti operativi e procedurali che stanno dietro a vicende familiari drammatiche che come questa, purtroppo degenerano in gravissime tragedie."

Redazione

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