"Peggiore esordio non si poteva avere. Invece di aprire un confronto con i professionisti, i sindacati, le forze politiche, i sindaci, il Piano Sanitario viene annunciato alla stampa, non spiegato né condiviso. Stupisce che l'assessore non sia consapevole che una riforma di un sistema così complesso come quello sanitario richiede per essere realizzato un partecipazione attiva degli operatori". Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Rossetti.
"In generale il piano non contiene nessuna valutazione economica, non registra né tiene conto dell'andamento della riduzione certa dei medici specialisti né del calo di infermieri e oss. La parte dell'integrazione socio sanitaria - cuore degli investimenti PNRR - è liquidata con il rinvio al Piano Sociosanitario Integrato (PSIR) che - ricorda Rossetti - stiamo aspettando dal 2017 (si, è scaduto e non rinnovato solo 5 anni fa).
Ma balzano agli occhi due questioni.
1) Il Celesia è dimenticato, ridimensionato a una lungodegenza e a piastra ambulatoriale.
2) Viene chiuso il punto nascita di Villa Scassi.
Non un rigo di spiegazione, un dato numerico, uno studio dei flussi per capirne il motivo e la logica di tali scelte.
A Scassi arrivano ogni anno dai cinque ai dieci parti avvenuti in automobile e solo un miracolo della natura, non un intervento medico, ha evitato drammi.
Tutta la Scrivia e tutta l'Alta Polcevera per partorire andranno a Voltri o in Centro città? Si sa che il reparto funziona benissimo, è l'unico Ospedale a fare seriamente la IVG con una forte integrazione con il territorio tramite il Consultorio. Infine lo Scassi rimane un Dea di Primo livello, anche se senza maternità sembra difficile, perché al suo interno ci sono tutte le specialità e tecnologie per operare sulla gestante e sul nascituro in massima sicurezza.
Nel piano viene richiamata, senza alcuna indicazione gestionale e funzionale, la fase di transizione in attesa dei nuovi ospedali liguri, a partire da quello di Erzelli. Ma a maggior ragione se il nuovo ospedale (computazionale o meno) dovrà servire quasi tutto il grande Ponente genovese, che senso ha eliminare il punto nascita di Scassi?
E la bassa intensità, un primo punto di primo intervento al Gallino di Pontedecimo non sarà utile per evitare che a Erzelli si ripeta quanto sta già avvenendo al Pronto Soccorso di Scassi dove chiunque abbia bisogno di un urgenza arriva lì e ci bivacca per tre giorni?
Val la pena ricordare che, ai sensi della Giunta Toti I, il nuovo ospedale avrebbe dovuto essere funzionante tra pochi mesi (per ora c'è solo il cartello edilizio di inizio lavori su un parcheggio di camion).
Dunque suggeriamo di non correre, come promesso da Toti, perché la fretta ha già fatto disastri. Proponiamo di riunire intorno a un tavolo gli attori del sistema dando loro dignità, prendere decisioni anche dolorose ma in modo ragionevole e condiviso".