Politica - 28 ottobre 2022, 16:09

Ambiente e Turismo, Pecunia e Ghio (Pd): "Nuovo Piano Energetico ambientale regionale"

"Le rinnovabili sono una risorsa anche per sostenere il turismo, messo a dura prova dai costi energetici”"

Apertura immediata di un tavolo di crisi permanente con le parti sociali; stanziamento di incentivi per l’efficientamento energetico; costituzione di una squadra di supporto alla progettazione sulle comunità energetiche, dedicata agli Enti locali e alle aziende; redazione di un nuovo Piano Energetico ambientale regionale (PEAR). Sono alcune delle richieste che Fabrizia Pecunia sindaca di Riomaggiore e responsabile turismo e ambiente segreteria regionale ligure PD e Valentina Ghio segretaria regionale ligure del Partito Democratico e deputata, fanno alla Regione Liguria per accelerare i processi di efficientamento energetico, utili anche per sostenere il turismo ligure, messo a dura prova dai costi energetici.

“La nostra regione – dichiarano Fabrizia Pecunia sindaca di Riomaggiore e responsabile Turismo e ambiente segreteria regionale ligure PD e Valentina Ghio segretaria regionale ligure e deputata del Partito Democratico – è in forte ritardo sulle rinnovabili: l’obiettivo del 14%, previsto dal Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), scaduto nel 2020, non è stato raggiunto, dimostrando anche una scarsa considerazione del know-how delle tante aziende liguri del settore. Ci siamo fermati al 8% e siamo il fanalino di coda dell’Italia, insieme a Sicilia e Lazio”.

“Molti Comuni – proseguono Pecunia e Ghio -   stanno cercando in autonomia di superare questo divario, attraverso lo studio di soluzioni per l’attivazione di comunità energetiche, per sfruttare i fondi previsti dal PNRR. Ma per fare davvero la differenza e cogliere questa grande opportunità, che aprirebbe davvero una nuova fase economica e ambientale, serve riscrivere un nuovo piano, coinvolgendo le aziende di settore e i territori per individuare le aree idonee a ospitare gli impianti, sviluppando progetti che tengano in considerazioni tutte le soluzioni tecnologiche possibili.

“Serve una pianificazione regionale, purtroppo ancora assente, capace di guardare nel lungo periodo e mettere a sistema turismo e ambiente, per il bene dei territori e delle aziende che attendono di cogliere questa grande opportunità di sviluppo sostenibile. La Regione Emilia-Romagna, per esempio, ha istituito già da settembre una task force dedicata alle fonti rinnovabili, trasversale agli assessorati competenti, al servizio degli enti locali e dei territori. Ha previsto bandi per 45 milioni per la riqualificazione energetica e ha istituito il tavolo sulle comunità energetiche. Per questi motivi chiediamo a Regione Liguria la messa in campo di azioni concrete volte a sostenere le aziende, a garantire le aperture invernali e a superare questa fase così complessa, attraverso l’opportunità delle rinnovabili”.

“Il turismo in Liguria ha raggiunto quest’anno numeri da record, superando quelli del 2019, ultimo anno pre pandemia. Un settore in crescita, con un impatto economico importante per la regione, sia in termini di servizi e lavoro, sia per prodotto interno lordo maturato. Il turismo è un fenomeno economico strategico e trasversale, connesso a molti ambiti sia regionali che nazionali: infrastrutture, mobilità, ambiente, servizi e in molti casi anche l’assistenza sanitaria diventa indispensabile”, spiegano la responsabile Turismo e ambiente della segreteria regionale PD e la segretaria ligure del PD.

“Dopo il blocco dovuto al Covid, le amministrazioni locali hanno investito molto per sostenere questo settore, attivando progetti, eventi e incentivi per accompagnare le aziende fuori dalla crisi. L’immagine stessa della Liguria è spesso legata al turismo, un settore nel quale è fondamentale investire attraverso una pianificazione puntuale, organica e di lungo periodo, assente da troppo tempo. La qualità dell’offerta deve crescere e tutti dobbiamo essere impegnati su questo fronte”, sottolineano.

“Uno dei temi che abbiamo affrontato anche in tavoli condivisi con le Associazioni di categoria è stato quello della destagionalizzazione, per la quale è in corso in alcuni territori una vera e propria trattativa volta a garantire un servizio minimo anche durante l’inverno. L’aumento dei costi energetici sta mettendo a rischio anche questa possibilità. L’esempio delle Cinque Terre è significativo. Qui abbiamo già prenotazioni fino a fine novembre e, viste le condizioni climatiche, si attende un inverno con numeri da record. Non possiamo permetterci che ad accogliere i turisti nei prossimi mesi siano solo serrande abbassate. Sarebbe un danno economico importante nell’immediato, ma soprattutto un danno di immagine con gravi ripercussioni anche per il futuro”.

“Anche il Governo deve porre attenzione a queste esigenze ed evitare che alcune regioni rimangano colpevolmente indietro, rischiando danni gravissimi sia in termini di impatto ambientale che economici per il settore produttivo. Non abbiamo più tempo, dobbiamo agire in fretta, evitando di vanificare la ripresa del 2022 e tutti gli sforzi fatti fino ad oggi”, concludono Fabrizia Pecunia e Valentina Ghio.

Redazione


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