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Municipio Bassa Valbisagno | 27 ottobre 2022, 19:06

SkyMetro, il comitato per il no lancia un appello al Comune: "Si fermi"

"Lo SkyMetro pensiamo sia una soluzione che si poggia su alcuni 'falsi miti', vista come più veloce e attuabile"

SkyMetro, il comitato per il no lancia un appello al Comune: "Si fermi"

"Chiediamo al Comune di fermare il progetto dello SkyMetro ed aprire un riesame ed approfondimento, pubblico, di tutte le alternative". Il grido d'allarme al Comune è lanciato dal comitato che si oppone alla costruzione dello SkyMetro, il quale ha annunciato un ricorso al Tar contro l'opera prevista per la Valbisagno.

"Le alternative allo SkyMetro, - scrive il comitato - che costerà, da quel che capiamo, almeno 450 milioni di euro, esistono. E sono diverse. A cominciare dalle varie soluzioni che possono potenziare una linea dedicata ai bus pubblici fino ad una tramvia vicino ai percorsi vivi del quartiere, sono tutte soluzioni efficienti, a minore impatto ambientale, sociale o paesaggistico ed in grado di migliorare la vivibilità complessiva delle zone coinvolte.

A Genova stanno arrivando, per una serie di vicende, anche tragiche, una 'valanga' di risorse economiche forse mai viste dal dopoguerra ad oggi.

Contemporaneamente i percorsi di confronto con la città, di partecipazione, sono ridotti ai minimi termini. Per porre una soluzione alla situazione di grave disagio dei quartieri della Val Bisagno, la strada da fare era, a nostro avviso, creare un percorso di condivisione con gli abitanti e le attività economiche del quartiere di

informazioni essenziali, quali il tipo, la quantità e i tempi del traffico, la conformazione orografica e urbanistica, e poi, su questi dati, innestare diverse proposte. Così si sarebbe potuto arrivare a scegliere il progetto migliore, quello che unendo sostenibilità, efficacia ed efficienza potrebbe migliorare la qualità della vita complessiva per tutti gli interessati.

Lo SkyMetro pensiamo sia una soluzione che si poggia su alcuni 'falsi miti', vista come più veloce e attuabile. Ma che comporta diversi aggravi per il territorio e una funzionalità minore di, ad esempio, un ipotetico Tram.

Staglieno, San Gottardo, Molassana, Struppa hanno uno stile di vita che ha il disagio della mobilità e i pregi della vita di comunità sostenibile. È possibile risolvere il primo problema senza rovinare il pregio, con soluzioni diverse dallo SkyMetro, opera impattante e poco efficace.

Questi passaggi pubblici di partecipazione non sono esistiti. Non è stata realizzata un’opera di informazione e pubblicità, non sono state previste una partecipazione quantitativa minima, accessibilità alle informazioni e trasparenza forte, la possibilità di essere coinvolti e l’ascolto di pareri, suggerimenti, idee da parte della popolazione coinvolta. Teniamo inoltre conto che la partecipazione va fatta a monte di un’opera, nella fase di pianificazione, non sui particolari secondari quando l’opera è già stata progettata e approvata.


E, per noi è chiaro, non sarà un incontro o due di presentazione progetto, a cose definite nelle sue impostazione e scelte principali a poter essere definita 'partecipazione'. Di questa falsa partecipazione, praticamente 'pubblicità', non ne sentiamo il bisogno.

In seguito a mancanze istituzionali come queste nascono i comitati come il nostro. Per sopperire a una insufficienza istituzionale, per esprimere un bisogno diffuso inascoltato. A questo punto possiamo solo chiedere, con forza, che avvenga un processo di partecipazione, fermando l’iter di progetto.


Poiché abbiamo visto, anche dalle ultime dichiarazioni dell’Assessore ai 'Trasporti, Mobilità Integrata, Ambiente, Rifiuti, Energia e Transizione Ecologica', che a breve saranno percorsi ulteriori passi verso la progettazione, vogliamo chiedere pubblicamente al Comune di fermare l’Iter e aprire un tavolo che esamini le numerose alternative che ci sono e che, da parte del Sindaco, erano state indicate come proficue ed efficaci.

L’attivismo suscitato in moltissime persone, l‘interesse mostrato da tanti cittadini, anche non del territorio direttamente coinvolto, la partecipazione ai nostri incontri e il parere di alcune importanti associazioni genovesi dimostrano come il progetto non abbia convinto tutti e che esistano molti che vorrebbero riaprire un approfondimento e confronto.

Abbiamo già raccolto circa 1500 firme con estremi della carta di identità (che richiede, quindi, una adesione maggiore che una petizione online), e continuiamo a raccoglierne nei punti di raccolta disponibili, durante gli incontri informativi e nei banchetti che facciamo quotidianamente. Nelle prossime settimane le consegneremo al Comune. Auspichiamo che il Comune raccolga questa istanza, blocchi l’iter dell’opera e dia inizio ad un processo di partecipazione e ascolto serio lungo tutta la Val Bisagno".

Redazione


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