I rappresentanti sindacali del personale tecnico amministrativo dell'Istituto Italiano di Tecnologia hanno dichiarato oggi ufficialmente lo stato di agitazione a seguito del mancato dialogo con la dirigenza a proposito dell'inquadramento contrattuale e altre questioni riguardanti le condizioni di lavoro. La comunicazione ha avuto luogo questa mattina agli Erzelli con una conferenza stampa organizzata da Flc Cgil e Usb.
A un anno dall'elezione da parte del personale dell'IIT dei propri rappresentanti tra i dipendenti tecnici, impiegati e amministrativi le richieste di adozione di un CCNL di riferimento, unitamente all'instaurazione di corrette relazioni sindacali, niente è cambiato e da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione del personale.
È infatti proprio riguardo all'assenza del contratto nazionale, alla mancanza di dialogo e di limpidezza che si sono espressi Stefano Boero e Claudio Croci di Flc Cgil, Maurizio Rimassa di Usb e i Rappresentanti dei Dipendenti.
I sindacati sottolineano come la dirigenza dopo aver ostacolato il più possibile l'organizzazione dei lavoratori, cerchi di evitare le richieste barricandosi dietro la natura di ente privato "Abbiamo faticosamente intavolato un confronto che purtroppo non ha portato ad alcun risultato, anzi abbiamo avuto delle chiusure molto forti" commenta a riguardo Stefano Boero.
L'ente, secondo i sindacati, avendo valore strategico nazionale e ricevendo finanziamenti in grandissima parte pubblici (controllati dalla Corte dei Conti, ma è anche membro di Confindustria) richiederebbe di seguire le regole del pubblico "Arrivano finanziamenti pubblici ingenti, anche se è difficile avere dati precisi sull'istituto, parliamo di 90 milioni di euro, a cui si aggiungono altri finanziamenti ma comunque in gran parte provenienti da enti europei o dal PNRR - specifica Maurizio Rimassa - per ogni euro che proviene dallo Stato ci sono 50 centesimi di altre fonti, è un dato comunicato nel bilancio dalla dirigenza stessa". Viene anche aggiunto che gli stipendi dei dipendenti ATA è coperto completamente dal denaro pubblico.
Ancora, aggiungono i rappresentanti dei lavoratori, il moderno Human Technopole di Milano, con statuto analogo all'IIT segue appunto le suddette regole garantendo un contratto nazionale. Ulteriore contraddizione, la Fondazione è uno dei pochi Istituti di Ricerca Italiani ed Europei a non applicare un contratto collettivo ai Dipendenti ma riconoscendolo ai Dirigenti.
Il passo successivo potrebbe essere lo sciopero del personale anche se, tornando alla posizione ambigua dell'Istituto, Claudio Croci si chiede "Va applicata o meno la legge sullo sciopero negli enti pubblici? Non è chiaro, la comunicazione al Prefetto l'abbiamo mandata".