Oltre l’80% degli impianti su scala nazionale e quasi il 90% in Liguria: i numeri dello sciopero proclamato dai benzinai EuroGarages a marchio Esso, conclusosi alle 7 di oggi, venerdì 21 ottobre, parlano di un’adesione massiccia che ha interessato la quasi totalità dei 1.200 gestori interessati, a testimonianza della gravità della situazione e dell’urgenza delle richieste sollevate da Faib Confesercenti, Fegica e Figisc.
Come è noto, le associazioni contestano ad EuroGarages il mancato rinnovo del contratto scaduto ormai due anni fa, nel 2020, che prevede margini irrisori per i gestori, di appena 2,5 centesimi ogni litro di carburante erogato e del tutto insufficienti al sostentamento economico delle attività, a maggior ragione dopo l’esplosione che i costi dell’energia hanno conosciuto negli ultimi mesi.
«Quando EuroGarages rilevò gli impianti Esso di tutta la Liguria e gran parte del paese, accettammo quei margini così risicati solo a patto che la nuova azienda investisse i suoi maggiori introiti in una radicale e necessaria ristrutturazione della rete – ricorda Fabio Bertagnini, presidente Faib Confesercenti Liguria -. I benzinai, insomma, si resero disponibili a sacrificare una parte delle loro entrate, a patto che EuroGarages li mettesse nelle condizioni di lavorare in impianti più efficienti e attrattivi per la clientela. In altre parole, impianti che potessero competere con quelli di altri marchi che già avevano adottato aggressive campagne di marketing e di rebranding. A distanza di oltre quattro anni da quegli accordi, e in presenza di un contratto scaduto da due anni, non abbiamo avuto altra scelta che lo sciopero per convincere l’azienda ad ascoltarci».
«Le associazioni di categoria, insieme ai rispettivi comitati di colore – si legge nella nota unitaria diffusa a livello nazionale da Faib, Fegica e Figisc – invitano dunque EuroGarages a riaprire immediatamente il tavolo di confronto, con l’obiettivo di mettere a punto delle risposte soddisfacenti e confermando, come anticipato, che se si dovesse raggiungere per tempo un’intesa soddisfacente, saranno pronte a riconsiderare l’attuazione della prossima iniziativa di protesta, prevista per metà novembre e consistente nel rifiuto dell’accettazione delle carte aziendali per le transazioni».
A tal proposito le stesse Faib, Fegica e Figisc preannunciano la convocazione di una riunione congiunta dei rispettivi gruppi dirigenti e comitati di colore entro la prima settimana di novembre, nella quale analizzare le future risposte di EuroGarages concordare le ulteriori e conseguenti iniziative da adottare.