Attualità - 11 ottobre 2022, 15:35

Pegli, pronta un’offerta per rilevare i box sotto il cinema Eden

Importante svolta nella delegazione. Il verdetto giovedì pomeriggio alla Sezione Fallimentare del Tribunale di Vercelli. Il cantiere è fermo da parecchi anni per i problemi finanziari della società che si aggiudicò l’appalto

Dopodomani, giovedì 13 ottobre, è una data cruciale per il futuro dell’area retrostante al cinema Eden di Pegli, ovvero quella voragine aperta da più di dieci anni. Alle ore 15, presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Vercelli, saranno aperte le buste con le offerte per far ripartire questo appalto, dopo che la precedente ditta affidataria dell’intervento ha avuto gravi problemi dal punto di vista economico e finanziario. Chi fosse interessato a presentare il proprio interesse, lo potrà fare sino a domani, mercoledì 12 ottobre, alle ore 12.

È quanto ha spiegato poco fa l’assessore comunale con delega all’Urbanistica, Mario Mascia, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54) presentata dalla consigliera comunale del Partito Democratico, Cristina Lodi.

Sta quindi andando avanti la procedura fallimentare della Eden Spa, la società che per prima aveva ottenuto l’incarico per svolgere questi lavori e per costruire i box interrati. Secondo informazioni raccolte presso il Tribunale di Vercelli, ci sarebbe almeno un’offerta già pervenuta di importo superiore al milione di euro, come prevede la richiesta da parte dei giudici, quindi entro la fine del mese potrebbe chiudersi questo fronte e la partita dovrebbe a questo punto tornare in capo al Comune di Genova, per la riattivazione del titolo edilizio alla società vincitrice.

Il fatto che ci sia almeno una proposta, lascia intendere che si è vicini a uno sblocco della situazione. “È una fase molto delicata - ha detto l’assessore Mascia rispondendo a Cristina Lodi - ma ringrazio tutti i consiglieri per aver posto la loro attenzione su questa vicenda”. Oltre a Cristina Lodi, se n’è interessato parecchio il consigliere comunale di Vince Genova, Paolo Gozzi, mentre nel precedente ciclo amministrativo parecchi atti sono stati prodotti dall’attuale assessore comunale alle Manutenzioni, Mauro Avvenente di Italia Viva.

Se saranno rispettati i tempi, entro breve potranno quindi ripartire (finalmente) i lavori per la copertura dei box e per la realizzazione della piastra superiore che, come da accordi con il Comune di Genova, dovrà diventare uno spazio pubblico a disposizione della cittadinanza. C’è già l’ipotesi di ripristinare l’arena cinematografica estiva, mentre per la sala al chiuso dell’Eden il fronte è completamente differente e dipende dalla proprietà della struttura, ovvero i Frati di Finalpia.

Già lo scorso luglio, sempre rispondendo a Cristina Lodi in Consiglio Comunale, Mascia aveva ricordato i passaggi assai tormentati di questa vicenda: “Nel 2010 era stato rilasciato un permesso di costruire per la realizzazione di un parcheggio privato interrato per oltre cinquanta box e la ricostruzione del cinema Eden all’aperto a Pegli in via Pavia, in un’area destinata a servizi pubblici, più in particolare a servizi religiosi. Il complesso appartiene ai Padri Benedettini di Finale Ligure. I lavori iniziarono solo dopo alcuni anni, a seguito di conteziosi che videro alla fine vincitrice la società che intendeva realizzare l’intervento. Dal 2018 iniziarono a palesarsi le prime difficoltà e il titolo edilizio, dopo varie proroghe, perse efficacia senza che i lavori fossero conclusi. In particolare nei termini dell’originario provvedimento fu ultimato il volume interrato dei box mentre non venne avviata alcuna delle opere pubbliche di superficie: ricostruzione del cinema Eden e sistemazione di una rotatoria. Nel 2020 è stato rilasciato un nuovo titolo edilizio per l’ultimazione delle opere previa presentazione di un cronoprogramma con il quale il richiedente si impegnava a realizzare le opere di interesse pubblico secondo la tempistica ivi indicata. Le opere previste in questo secondo provvedimento non sono mai state avviate”.

Ecco perché il Comune di Genova ha chiesto l’escussione parziale della fidejussione, ma ne è nato un contenzioso amministrativo tuttora in essere. L’unico progresso è stato lo smontaggio della gru che ormai stazionava in mezzo ai palazzi senza alcun tipo di utilizzo e che è stata restituita all’azienda legittima proprietaria, la ditta Facchin.

Mascia osserva: “In occasione dei contatti finalizzati alla rimozione della gru, la Curatela ha rappresentato che stava valutando di avviare la procedura di vendita del diritto di superficie dell’area in esame. Ciò è di notevole interesse per il Comune di Genova, in quanto all’acquisto del diritto di superficie sarebbe seguita l’automatica assunzione degli obblighi di cui alla convenzione urbanistica. Si manifesta così la possibilità per l’ente civico di avere un nuovo interlocutore privato, in bonis, in grado di garantire l’esecuzione delle opere di urbanizzazione rimaste ineseguite, con la conseguente possibilità di ottenere il riordino della sistemazione della superficie dell’area, in un tempo sicuramente più contenuto rispetto a quello necessario per la definizione del giudizio avente ad oggetto l’escussione della fideiussione. A tal fine, dunque, il Comune, attraverso le direzioni competenti, Urbanistica e Avvocatura, nei mesi successivi si è reso disponibile a coadiuvare, per quanto possibile e nell’interesse della collettività, la curatela fallimentare nella predisposizione della procedura volta all’individuazione del soggetto acquirente del diritto di superficie”.

Giovedì, all’apertura delle buste, si saprà se questa storia inizierà ad avviarsi verso la chiusura. E sarebbe veramente l’ora.