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Politica | 06 ottobre 2022, 13:00

Class action contro Autostrade, Sansa chiama l'adunata a Roma: "Se ammessa ne faremo un'altra per piemontesi e lombardi"

Il 14 ottobre l'udienza per l'ammissibilità della class action, Crucioli: "Se ammessa, la nostra class action farà giurisprudenza in Italia"

Class action contro Autostrade, Sansa chiama l'adunata a Roma: "Se ammessa ne faremo un'altra per piemontesi e lombardi"

Ferruccio Sansa chiama l'adunata dei liguri a Roma, dove il 14 ottobre sarà discussa l'ammissibilità della class action presentata dalla sua lista in Regione, insieme all'avvocato Mattia Crucioli (ex senatore, oggi consigliere comunale per la lista 'Uniti per la Costituzione'), con la quale chiede un risarcimento monstre ad Autostrade, circa 4,5 miliardi: 3mila euro per ogni ligure che ha aderito.

Finora le pre adesioni sono circa 11mila, ma ci sarà tempo per aderire anche dopo l'eventuale ammissibilità. Sansa ha inoltre annunciato una nuova class action a cui potranno aderire anche i non liguri che hanno una seconda casa e che hanno subito danni causati dal crollo del ponte Morandi e dai successivi cantieri che provocano ore di coda principalmente in estate.

“In Liguria – ha spiegato Sansa - c'è stato un tentativo di 'inciuciare' con Autostrade, mentre noi con questa iniziativa cerchiamo di inchiodare Autostrade. È l'ultima occasione, dopo la pronuncia del tribunale che potrà permettere di far pagare ad Autostrade i danni procurati a tutti i liguri. Oggi ci sono arrivate le risposte di Autostrade, ed è stata la prima volta che li abbiamo costretti a dare delle spiegazioni, a dire che loro ai liguri non vogliono dare soldi. La cosa molto importante è che l'udienza del 14 è pubblica, tutti i liguri potranno venire, noi forniremo un indirizzo email, così chi vuole venire con noi a Roma potrà farlo. Questo non per condizionare il giudice, ma per farci vedere come liguri, far vedere quanto ci sta a cuore e quanto dovremo essere rispettati. Noi chiediamo ai liguri di venire con noi a Roma a partecipare all'udienza pubblica”.

Siamo abbondantemente oltre gli 11mila. - continua - Questa è la tappa decisiva perché sarà dichiarata l'ammissibilità della nostra richiesta, se sarà dichiarata ammissibile la battaglia sarà sostanzialmente vinta”.

Regione e Comune hanno stretto un accordo con Autostrade che prevede la costruzione di opere per il territorio per un miliardo di euro, ma il raddoppio dei costi delle materie prime potrebbe compromettere la messa in opera dei cantieri. Per Sansa tuttavia quell'accordo è già in sé una beffa: “Abbiamo lasciato che chi ha prodotto il danno decidesse come risarcirlo. Sono delle opere che gestiranno loro e su cui pagheremo il pedaggio, per cui noi danneggiati rischiamo di dover pagare il pedaggio e pagarci noi le opere che dovrebbe essere un ristoro per tutto quello che abbiamo pagato. La class action che andiamo ad affrontare è la prima in Italia di questo genere. Cambierà completamente la storia delle class action se passerà, perché basta essere cittadini di una regione per avere diritto al risarcimento dei danni. La pronuncia potrebbe essere storica, Autostrade ci è costata oltre 9 miliardi per riuscire a ricomprarci una cosa che in teoria è già nostra. In questi anni hanno intascato circa 10 miliardi di utili, noi non possiamo lasciare che Autostrade se ne esca dal disastro che ha provocato in Liguria completamente senza aver pagato pegno. È una questione che riguarda tutti gli italiani, infatti se la pronuncia sarà a nostro favore noi chiederemo in un secondo tempo che la classe sia allargata anche ai non liguri che hanno la casa in Liguria e hanno subito danni pesantissimi, penso a lombardi, piemontesi e veneti che hanno passato decine di ore in autostrada e al danno enorme per il turismo della nostra regione”.

A spiegare cosa accadrà il 14 dal punto di vista giuridico ci ha pensato Mattia Crucioli: “Sarà una tappa fondamentale perché il tribunale di Roma dovrà valutare l'ammissibilità o meno della nostra azione. Entro 30 giorni dovrà esserci la pronuncia, nel caso in cui l'azione fosse dichiarata ammissibile si aprirebbe la fase delle adesioni, il giudice dovrebbe dire quali sono i requisiti che noi abbiamo elencato come essere residenti in Liguria, ove fosse accolto questo criterio, tutti coloro che hanno il requisito previsto dal tribunale potrebbero entrare a far parte del giudizio e chiedere il risarcimento quantificato in una seconda fase. Il 14 non si discuterà di quanto è il risarcimento effettivo”.

Questa azione – continua – che essendo un'azione nuova è stata modificata in maniera molto incisiva nel 2019 ma è entrata in vigore nel 2021, è una delle primissime. In più è un'azione che è innovativa, perché la classe che noi intendiamo tutelare è quella relativa alla residenza in un territorio. È evidente che ci sono dei rischi, nel senso che il tribunale si trova per la prima volta di fronte a uno strumento di questo tipo, non c'è giurisprudenza sul tema in Italia, prima questa azione era prevista solo per i consumatori. È chiaro che noi abbiamo individuato questa azione come una via di mezzo tra un'azione giudiziaria e una politica, perché è evidente a tutti che noi stiamo cercando di supplire a una mancanza degli organi rappresentativi di Regione e Comune che avrebbero dovuto tutelare in maniera ben diversa i cittadini da loro rappresentati, basti pensare che il Comune ha accettato un risarcimento che è un pagherò, non sono soldi immediati, mentre il danno si è procurato nel 2018 e proseguirà almeno fino al 2023, per detta degli stessi documenti di Autostrade. I cantieri continueranno e gli inadempimenti alla fluidità del traffico ci saranno ancora in questi anni. Il danno quindi c'è stato ieri e c'è oggi, l'indennizzo è un indennizzo relativo per esempio al tunnel subportuale che chissà quando avverrà, non è neanche detto che quest'opera sarà realizzata, non ci sono progetti. Aggiungo che anche 500 parti civili che si sono costituite al processo sono state escluse perché il processo non è stato ritenuto il luogo adatto, visto che quelli non sono stati ritenuti danni non diretti, ma mediati. Noi riteniamo che l'azione giusta sia quella, fatta proprio per risarcire un grande numero di persone e quindi questo è l'unico strumento che oggi in Italia è dato per fare giustizia, ovviamente quando le amministrazioni non ci pensano, come in questo caso”.

I tempi, anche in caso di ammissibilità non saranno immediati, e in caso di sentenza sfavorevole non è escluso il ricorso in appello da parte di Autostrade, anche se il procedimento potrebbe chiudersi con un patteggiamento.

Questa – continua Crucioli – a nostro giudizio è la fase più delicata perché anche a valle delle posizioni che ha assunto Aspi nel giudizio ci sono molte, come era lecito aspettarsi, eccezioni tecniche per dimostrare l'inammissibilità, vuoi perché la classe a loro giudizio è disomogenea, sostanzialmente dicono che non si può utilizzare un criterio geografico, perché all'interno di questo range ci sono persone che hanno un certo tipo di danno e altri un altro tipo. Questa obiezione è sensata, ma noi abbiamo posto l'asticella nel limite più basso, noi chiediamo un risarcimento per il ligure che ha avuto minori danni, poi ci sono dei picchi, chi aveva un'impresa nella zona arancione potrà chiedere un risarcimento specifico in sede civile. Sarà un'udienza interessante anche dal punto di vista giuridico, se fosse accolta questa sentenza farebbe giurisprudenza e cambierebbe completamente il concetto di azione di classe qui in Italia, portandola molto vicina all'utilizzo che se ne fa nei paesi anglosassoni”.

La conclusione è stata affidata al consigliere regionale Roberto Centi: “E' difficile dimostrare, sulla base di dati e considerazioni contenute nella class action che ci sia anche solo un ligure che non abbia subito danni da ciò che è accaduto, ci sono diversi ambito nei quali è successo sia dal punto di vista del valore degli immobili, che del lavoro che dei danni sociali e alla salute. Immaginate cosa succederebbe se morisse qualcuno in ambulanza per i cantieri. L'altra cosa che forse è ancora più significativa è il fatto che il ponte Morandi rappresenta uno snodo che comporta conseguenze negative, per cui tutto quello che non è stato fatto prima ha delle conseguenze sul dopo e le vediamo insieme perché non sono state fatte manutenzioni in precedenza. Noi quindi subiamo delle conseguenze oscene dal mio punto di vista per tutta la Liguria, una regione particolarmente sfortunata dal punta delle comunicazioni, per una serie di improprietà dal punto di vista delle manutenzioni e dei doveri che c'erano, che si risolvono solamente con un risarcimento”.

Per aderire alla class action bisogna iscriversi al sito classactionautostrade.org. I promotori precisano che nessuno di coloro che aderiranno, in caso di pronuncia sfavorevole sarà chiamato a pagare: “Pagano solo i principali ricorrenti, quindi noi”, precisa Sansa.

Francesco Li Noce


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