“Non fossero bastati gli avvertimenti e le spiegazioni dell'ingegner Silva, da oggi abbiamo nuove preoccupazioni sul progetto della diga di Genova: il rispetto delle tempistiche, e quindi la possibilità di utilizzare le risorse del PNRR, e l'impatto ambientale potenzialmente devastante sul nostro mare”.
Questo il commento del consigliere regionale Ferruccio Sansa al termine della Commissione Ambiente incentrata sul progetto della nuova diga di Genova.
“L'ingegner Marco Vaccari, tra i responsabili del progetto, ci ha detto letteralmente che sarà difficile rispettare i tempi di realizzazione per l'infrastruttura – spiega Sansa -. L'ingegner Silva ha ripetuto in ogni modo che il progetto scelto è praticamente impossibile da realizzare nei tempi prestabiliti dal PNRR, ma anziché ascoltarlo i vari Bucci, Toti e Signorini hanno preferito spargere ottimismo. Rischiamo di vedere esplodere i costi e di perdere i finanziamenti europei. Il pericolo è che ci tocchi pagare miliardi. Perché tutti tacciono?”.
“Inoltre dal punto di vista ambientale ci preoccupa la quantità di rifiuti che saranno prodotti dal cantiere – sottolinea il capogruppo della Lista Sansa -. Il rischio è quello di creare una torbidità dalle rocce che andrebbe a danneggiare il nostro mare. Per evitarlo tra le prescrizioni previste dalla Valutazione di Impatto Ambientale c'era il lavaggio delle pietre considerate rifiuti. Una procedura costosa e complessa, ma necessaria”. “L'ingegner Vaccari – prosegue Sansa – ci ha detto che se le rocce saranno classificate come sottoprodotti della lavorazione di cantiere anziché come rifiuti, si potrà evitare il lavaggio delle rocce stesse. Il problema è che in tutto il mondo le rocce vengono lavate per salvare il mare e non per questioni burocratiche”.