Insultato per aver salutato con un bacio il proprio fidanzato. L'episodio di omofobia, che risale alla scorsa primavera arriva da Genova, vittime sono stati il consigliere comunale della lista Rosso Verde Filippo Bruzzone e il suo compagno alla stazione di Pegli.
Ieri Bruzzone lo ha raccontato durante la commissione convocata dopo la barzelletta sugli ebrei raccontata dall'assessora Lorenza Rosso. Durante la stessa commissione Bruzzone ha proposto l'istituzione di un tavolo comunale contro le disuguaglianze.
“La commissione era doverosa, - ha commentato il consigliere a La Voce di Genova - quanto successo alla sinagoga meritava un momento di approfondimento, anche alla luce della non volontà della maggioranza di discutere l'atto, la vicenda, per quanto orribile poteva essere bloccata se il sindaco e l'assessora avessero preso la parola in aula, quindi davanti alla città, chiarendo che l'errore madornale non si sarebbe ripetuto e comunicando alla Comunità Ebraica la vicinanza del Comune. La vicenda si sarebbe potuta chiudere con un intervento di cinque minuti, tanto è vero che in una prima fase avevamo chiesto le dimissioni dell'assessora, ma andando avanti con il confronto la richiesta è rientrata".
Lei ha presentato una proposta di istituire una commissione contro le disuguaglianze. L'assessore Piciocchi non si è detto contrario, ma ha precisato che Genova non è una città intollerante.
“Sono d'accordo sul fatto che Genova sia piena di anticorpi in modo da rispondere a fenomeni di intolleranza e di violenza, ma allo stesso tempo dobbiamo confrontarci con la realtà, per cui se la quasi totalità della comunità genovese non manifesta episodi di intolleranza e discriminazione, abbiamo delle sacche. Dato che è stata una commissione dai toni molto personali io ho citato la mia esperienza, che è la stessa di molte coppie omosessuali. Se qualsiasi coppia omosessuale a Genova oggi si comportasse come una coppia etero nel percorso che può fare da dove si trova a casa lo sguardo, l'insulto o cose peggiori capiterebbero”.
Ci può raccontare cose le è successo?
“La scorsa primavera ho fatto qualcosa di normale perché ho semplicemente salutato il mio ragazzo e quando mi sono ritrovato da solo ho ricevuto degli insulti perché ho urtato la sensibilità di queste persone. Al di là del mio caso personale oggi è così. Ci sono fasce di popolazione qui a Genova che non possono esprimere completamente in libertà loro stesse perché ci sarà sempre qualcuno, qualcuno che gli ricorderà secondo lui qual è il suo posto”.
Pensa che ci sia il rischio di una deriva in tal senso?
“Non so se ci sarà un aumento di fenomeni di intolleranza, ma è importante che le istituzioni siano sempre e comunque e senza tentennamenti a fianco di chi chiede una tutela. Oggi a Genova è capitato alla Comunità Ebraica, domani potrebbe capitare alla comunità LGBT. In ogni istante l'istituzione deve essere al fianco di queste istanze. Vedremo come andrà”.