Venerdì 30 settembre dalle 18:00 al Museo Biblioteca dell’Attore di via del Seminario 10 (accanto alla Biblioteca Berio) Barbara Fiorio parlerà dei suoi ultimi libri. L’iniziativa rientra nel programma della prima edizione di GENOVAnarra, una rasse- gna ideata dall’associazione culturale Contatti, che fa incontrare scrittori liguri di successo e alcuni luoghi d’eccellenza culturale attivi in città.
In dialogo con Barbara Garassino, la Fiorio racconterà, in particolare, la storia del suo ultimo libro, La banda degli dei, uscito nel 2021 con Rizzoli, un romanzo per ragazzi con il quale la scrittrice genovese ha vinto il Premio Selezione Bancarellino 2022.
Le parole della Fiorio saranno precedute da quelle di Eugenio Pallestrini, Presidente del Museo dell’Attore, che illustrerà ai presenti contenuti e attività di quello che è uno dei pochi musei italiani dedicati al teatro e allo spettacolo.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
GENOVAnarra
è una rassegna (non solo) letteraria ideata dall’Associazione culturale Contatti, la stessa che da anni or- ganizza gli Hemingway Days genovesi. Si articola in una serie di incontri a cadenza quindicinale con sei degli scrittori liguri protagonisti della scena editoriale nazionale. Coprotagoniste della rassegna, le sedi che sono state chiamate a ospitarne le singole tappe – realtà d’interesse culturale che valgono come espressioni qualificanti e distintive della nostra città, anche in un’ottica di marketing territoriale. L’iniziativa è sostenuta dall’Amministrazione comunale e da Confindustria Genova.
Barbara Fiorio
è nata a Genova nel 1968. Dopo gli studi universitari, si è occupata per oltre un decennio di promozione teatrale per alcuni importanti teatri. Oggi scrive romanzi, è docente di comunicazione e tiene laboratori di scrittura. Prima de La banda degli dei, libro che segna il suo esordio nella “scuderia” dell’editore Riz- zoli, ha scritto fra l’altro C’era una svolta (Eumeswil, 2009), Chanel non fa scarpette di cristallo (Castel- vecchi, 2011), Buona Fortuna (Mondadori, 2013), Qualcosa di vero e Vittoria (Feltrinelli, 2018).
La banda degli dei
Sofia va in seconda media, ha una casa troppo grande e paura del buio. Giacomo mette pace tra tutti e ha un papà che gli scrive due volte all’anno. Bartolomeo vive con i nonni ed è già tutto ormoni, cara- melle e rock’n’roll. Delia si arrampica ovunque, al contrario di suo fratello Leonardo, a cui piace star- sene tranquillo a suonare la chitarra. Isabella odia essere a dieta, da grande sogna di fare la veterinaria e porta sempre con sé la sorellina Carlotta, velocissima di gambe e di testa. Sono sette, sono amici. E ogni venerdì, quando si ritrovano nel loro Olimpo, diventano la banda degli Dei: Atena, Marte, Dioniso, Artemide, Apollo, Venere e Mercurio.
Tra miti raccontati come solo a dodici anni si può fare e misteriosi furti che sconvolgono le abitudini del loro piccolo paese, queste incredibili divinità un po’ onnipotenti e molto adolescenti si troveranno ad affrontare (e risolvere!) problemi più grandi di loro. Grandi come i genitori, che non ci sono mai o ci sono troppo. Come l’intolleranza e i pregiudizi. Come un libro da pubblicare con le loro sole forze. Per- ché non si è mai troppo piccoli per essere grandi.
Il Civico Museo Biblioteca dell'Attore
è uno dei pochi musei italiani dedicati al teatro e allo spettacolo. Nato nel 1966 come settore del Tea- tro Stabile di Genova per conservare materiale teatrale, è oggi una fondazione per lo studio storico e critico del teatro, dell'arte scenica e delle condizioni dell'attore italiano. La ricca biblioteca, specializ- zata in teatro, cinema e spettacolo, conta più di 44.000 volumi e 1.200 testate di riviste italiane e stra- niere. Nell’archivio sono conservati circa 72.000 mila autografi, 69.000 fotografie, 1.300 copioni; 4.000 tra bozzetti, figurini, caricature, disegni originali, manifesti, locandine, 62.000 ritagli stampa, più di 10.000 programmi di sala. I fondi librari e archivistici sono più di 70 (tra i lasciti recenti spiccano quelli del Fondo Lina Volonghi e quello del settore teatrale della biblioteca di Guido Ceronetti). Visitando il Museo si possono ammirare gli studi di Gilberto Govi, Tommaso Salvini, Alessandro Fer- sen, Sabatino Lopez, assieme ad altre interessanti memorabilia. L’importante collezione di costumi tea- trali appartenuti ad Adelaide Ristori è la protagonista della mostra I costumi di Adelaide Ristori. Teatro e alta moda, che verrà inaugurata a Palazzo Nicolosio Lomellino il 29 settembre – il giorno prima, cioè, dell’incontro con Barbara Fiorio negli spazi del Museo Biblioteca –, e che è parte delle celebrazioni per il bicentenario della Ristori, uno dei due eventi UNESCO ‘22-‘23 affidati all’Italia.