Oggi le lavoratrici e i lavoratori di Ansaldo Energia sono scesi in piazza dopo la riunione di ieri tra sigle sindacali e direzione aziendale in cui sono emersi gravi elementi sullo stato dell’impresa.
"È necessario che il Comune e la Regione si facciano carico di sollecitare il nuovo Governo affinché ci sia una ricapitalizzazione dell’azienda - dice Gianni Pastorino, Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale - Ma il centrodestra dov’è?
Fa riflettere il fatto che stamattina nessun rappresentante delle istituzioni, né del Comune né della Regione, sia venuto in corteo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Ansaldo che rischiano di perdere il loro posto di lavoro".
Ansaldo ha comunicato che per il 2023 non ci sono commesse firmate. Questa situazione porta a uno scarico di 200 mila ore di lavoro a partire già dal prossimo 1 marzo, un dato quest’ultimo destinato ad aumentare se non si riuscisse a invertire rapidamente rotta.
"Lo scorso 2 agosto ero in corteo dopo l’annuncio improvviso che Ansaldo era entrata in una situazione di pre-fallimento, ancora oggi in corteo dopo l’aggravarsi della situazione - continua Pastorino - Lo stesso non si può dire per i rappresentanti della Giunta Bucci e della Giunta Toti. Se queste sono le premesse per il centrodestra locale preoccupa ancora di più un possibile governo a trazione Meloni.
Ansaldo fa dei prodotti di qualità che, connessi ad altri tipi di industria come l’hi-tech, devono rappresentare il futuro. Pensare di chiudere questa azienda storica e puntare soltanto al turismo è una visione assolutamente sbagliata per la città".