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Economia | 14 settembre 2022, 15:10

BRT, lavoratori in sciopero, 'Sì Cobas' guida la protesta: "Non ci spaventano le minacce"

"Non ci ha spaventato la repressione padronale, non ci spaventano le minacce degli sgherri mandati da chissà chi, non ci spaventano le nottate davanti ai cancelli", scrive il sindacato che ieri aveva denunciato un'aggressione

BRT, lavoratori in sciopero, 'Sì Cobas' guida la protesta: "Non ci spaventano le minacce"

"Ieri notte i lavoratori del magazzino BRT di Genova, a fronte delle continue provocazioni e discriminazioni sindacali in atto sul cantiere hanno mandato un messaggio forte e chiaro a tutte controparti padronali, dando vita a uno sciopero determinato e combattivo, con un picchetto proseguito per più di 9 ore!". Lo scrive il sindacato Sì Cobas che ieri aveva denunciato un'aggressione nei confronti di alcuni rappresentanti.

"Decine di migliaia di colli sono rimasto fermi e non lavorati - si legge nella nota - dentro il magazzino e sui bilici, dimostrando la capacità di questi lavoratori di costruire una reale iniziativa di lotta, in grado di mettere in discussione profitti e sfruttamento. Durante il presidio tantissima è stata la solidarietà ricevuta anche da altri lavoratori del magazzino, convinti della giustezza delle rivendicazioni portate avanti nello sciopero.


Quella stessa solidarietà arrivata dai lavoratori dell'hub 093 BRT di Brescia, che si sono fermati in assemblea, in solidarietà allo sciopero di Genova, dimostrando come l'unica arma in mano ai lavoratori, sia la solidarietà di classe!


Il messaggio partito dai lavoratori è chiaro: basta discriminazioni, garanzia di un'equa distribuzione del lavoro, riconoscimento del contratto full - time per chi si spacca da anni la schiena sul cantiere, reinserimento di Khalid in azienda, ritiro di tutti i provvedimenti disciplinari vessatori e discrezionali!


Non ci ha spaventato la repressione padronale, non ci spaventano le minacce degli sgherri mandati da chissà chi, non ci spaventano le nottate davanti ai cancelli, perché sappiamo di non essere soli, ma uniti a tanti altri compagni e compagne!


Anche da qui rilanciamo il conflitto! I padroni stanno preparando un autunno di lacrime e sangue. Ripartiamo dalle fabbriche e i territori per una lotta generalizzata per consistenti aumenti salariali, piena agibilità politica e sindacale, per un'opposizione coerente alla guerra imperialista e all'economia di guerra!

Uniti si vince!".

Redazione

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