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Politica | 23 agosto 2022, 07:15

Bollettini in ritardo per le mense e per le rette scolastiche: Tursi in affanno

Il Comune di Genova ammette le difficoltà nella gestione del servizio, mentre parecchie famiglie, non potendo pagare, non possono accedere ai rimborsi del welfare aziendale. Lodi (Pd): “Servono correzioni”. L’assessore Brusoni: “Ci impegneremo a risolvere il problema”

Bollettini in ritardo per le mense e per le rette scolastiche: Tursi in affanno

Gli ultimi bollettini sono arrivati nelle scorse settimane e sono relativi al periodo di gennaio e febbraio 2022. Poi più nulla: in fatto di pagamento della ristorazione scolastica e di pagamento delle rette degli asili nido e delle sezioni primavera, il Comune di Genova è clamorosamente indietro negli incassi. Il che danneggia l’ente pubblico, è chiaro, ma non solo, perché a rimetterci sono anche le famiglie.

“Non possiamo non sapere mai come, quando e quanto dovremo pagare, perché sappiamo che una bolletta inaspettata può creare moltissime difficoltà in un bilancio domestico. Ma, soprattutto, ci sarebbero dei rimborsi a cui non possiamo accedere perché non possiamo materialmente produrre le ricevute dei pagamenti”. La segnalazione arriva da parecchi genitori, che hanno cercato, per molte settimane invano, un’interlocuzione con gli uffici preposti di Palazzo Tursi, dopo aver sollevato il caso anche con alcuni consiglieri comunali di minoranza, tra cui Cristina Lodi del Partito Democratico

Se la retta o la mensa non vengono pagate, ovviamente non vengono prodotte ricevute, “eppure sono esattamente quelle che vengono richieste da alcune aziende private, che hanno attivato iniziative di welfare aziendale”». In sostanza, ci sono ditte, ad esempio Telecom, che nel caso di determinate fasce di Isee rimborsano sino al 100% i costi della mensa e i costi dell’iscrizione al nido o alla sezione primavera. “Ma in molti casi, c’è la richiesta di produrre le ricevute entro il 31 agosto. Solo che noi, non avendo avuto la possibilità di pagare, non possiamo produrre proprio nulla. E così andiamo a perdere i rimborsi per il secondo anno di fila, esattamente come accaduto l’estate scorsa”.

Nel 2021, alcune famiglie arrivarono a rimetterci sino a 500 euro, “mentre altre aziende spostarono più avanti il termine ultimo per la presentazione delle ricevute, ma fu un fatto eccezionale. È il Comune che si deve mettere in linea”. Siamo oltre Ferragosto, gli ultimi bollettini si fermano al periodo di febbraio. Prima del Covid, c’era una certa regolarità: a marzo, ad esempio, arrivava il resoconto di gennaio e febbraio; a maggio, quello di marzo e aprile, e così via. I problemi sono iniziati con la maggiore informatizzazione del servizio e sono proprio gli uffici comunali a spiegare la situazione in questi termini: “Il problema sta nel conteggio dei pasti e delle singole presenze a mensa degli alunni. Se per le scuole comunali tutto avviene in via telematica, per le scuole statali, e parliamo di trentanove istituti comprensivi, lo stesso procedimento richiede più passaggi: ogni istituto comprensivo invia, non sempre con grande puntualità, i tabelloni cartacei con le presenze al pasto di ogni mese e di ogni bambino facente parte dell’Ic stesso, presenze che vengono poi inserite manualmente nel nostro sistema applicativo”.

È un lavoro lungo, con notevole margine d’errore e spesso operato a ranghi ridotti. “Ad oggi l’ufficio sta svolgendo le attività preliminari all’invio del quarto bimestre marzo/aprile 2022, l’obiettivo è emettere il suddetto bimestre entro la fine del mese ma, alla luce di quanto sopra asserito, non possiamo a priori escludere ritardi”. E i rimborsi, anche quest’anno, rischiano di andare a farsi benedire. L’assessore comunale con delega alle Politiche Scolastiche e al Personale, Marta Brusoni, si è impegnata ad affrontare il problema, con l’obiettivo di rendere il servizio più efficiente, mentre Cristina Lodi del Pd rimarca: “Quando si parla di bambine e bambini e di una città a loro misura si parte delle piccole per arrivare alle grandi cose. Il sistema dei bollettini dei pagamenti è uno dei tasselli per permettere alle famiglie di organizzare il proprio budget mensile, di chiedere eventuali rimborsi e di gestire faticosamente gli equilibri economici. Evidentemente oggi è tutto da rifare. Serve più personale, un diverso modello organizzativo che permetta alle famiglie di affrontare i costi in maniera adeguata”.

Alberto Bruzzone


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