Un tempo, da queste parti, le donne del paese arrivavano a preparare sino a ottantamila ravioli, tutti fatti rigorosamente a mano. Un tempo, da queste parti, vennero a esibirsi artisti del calibro di Claudio Villa e Nilla Pizzi.
E questo perché la sagra di San Bernardo che si svolge a Ternano di Valbrevenna, nell’entroterra di Genova, è da sempre una delle più gettonate, famose e visitate di tutto il calendario estivo della Liguria. Ogni anno, per tre giorni, questa frazione lungo la strada provinciale 11 si anima con musica dal vivo e piatti tipici, riuscendo a richiamare migliaia di persone per la tipicità del posto, per l’ottima cucina, per la splendida accoglienza.
Da un anno all’altro, l’organizzazione è curata nei minimi termini e il bello è che quella di Ternano di Valbrevenna è veramente una sagra di paese: cioè una sagra dove tutto il paese è coinvolto, dove chiunque partecipa all’organizzazione, dove i piatti si preparano in casa, i prodotti sono tipici, nulla è lasciato al caso, la tradizione si rispetta sotto ogni profilo.
L’appuntamento per il 2022 è fissato giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 agosto: apertura degli stand gastronomici dalle 19 in poi, musica dal vivo dalle 21 in poi. Si danza con l’orchestra Mary Maffeis (18 agosto), con l’orchestra Macho (19 agosto) e con l’orchestra Paolo Bagnasco (20 agosto).
“Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, ci risiamo - racconta Lorenzo Passadore, uno degli organizzatori per conto della Pro Loco Ternano di Valbrevenna - Gli introiti della festa serviranno a restauro dei beni comuni del paese e a tenere vive le varie attività e la sede della Pro Loco Ternano che, insieme a un locale di ritrovo, ha restituito al paesino della Valbrevenna motivi di aggregazione dopo decenni di spopolamento. Ma, oltre alla sagra, una gita a Ternano vale per visitare i suoi bellissimi dintorni: uno scenario naturale alle porte della Valbrevenna, dove i versanti montuosi, che risalgono verso le pendici del monte Antola, appaiono punteggiati dagli antichi borghi contadini. Per chi vuole godersi la natura e qualche ora di refrigerio, prima di sedersi a tavola, sono a portata di mano le piscine di Casella e di Molino Vecchio e musei dedicati alla cultura rurale immersi nella rete di itinerari escursionistici dell’area Parco Antola”.
La sagra del raviolo (anche quest’anno saranno circa ottantamila, e tutti fatti a mano) porta in tavola anche una serie di altre specialità, come pasta e fagioli, carni alla brace, contorni e dolci casalinghi che rispolverano varianti locali gustose di piatti diffusi e tradizionali nell’intero genovesato, il tutto bagnato da buon vino. Attorno l’atmosfera di festa paesana è movimentata dalle lotterie e dai giochi per i bambini. In serata, come detto, appuntamento con il ballo liscio a ingresso libero.