Fa caldo, molto caldo, e ci sono poche differenze tra il giorno e la notte. È una situazione ideale, insomma, per il proliferare di insetti e di altri animali infestanti. A Pegli, nel Ponente genovese, la situazione è parecchio critica, soprattutto per quanto riguarda gli scarafaggi, che escono dai tombini e sono molto diffusi soprattutto nella zona del centro: in piazza della stazione, in vico Sinope e in vico Condino, in via Teodoro II di Monferrato e in via Carloforte.
I residenti lamentano una mancata pulizia delle strade, un lavaggio che, quando compiuto, avviene in maniera assai incompleta. Così come è molto lontano in ordine di tempo è un discorso legato alla disinfestazione. Il problema, non secondario, è che parliamo di vie del centro, quindi di zone dove insistono parecchie attività commerciali, alcune delle quali si occupano di tener pulita la zona di propria competenza a spese loro.
Ma è un discorso normale? Assolutamente no, perché si parla di strade e di marciapiedi pubblici, e quindi la responsabilità dell’amministrazione comunale è al 100%. Spesso gli scarafaggi finiscono per entrare nei portoni, salgono lungo le pareti degli edifici e non sono mancate le situazioni in cui i cittadini se li sono ritrovati in casa. Non ci siamo, e un intervento immediato è necessario, anche perché il caldo non accenna a diminuire e quindi queste bestioline hanno tutto l’agio non solo di uscire dai sotterranei, ma anche di continuare a proliferare.
Lo scorso anno, in veste di consigliera comunale, si era occupata della questione Lorella Fontana, allora capogruppo della Lega in Comune (oggi è vice presidente del Municipio VII Ponente), attraverso un’interrogazione con richiesta di risposta scritta all’assessore comunale con delega all’Ambiente e alla Nettezza Urbana, Matteo Campora. Adesso il problema si ripresenta, perché non è stata fatta prevenzione (una pessima abitudine, questa), e si richiede nuovamente un intervento a livello sia municipale che comunale.
Tecnicamente, l’opera di eliminazione degli scarafaggi si chiama deblattizzazione. La presenza di blatte va eradicata poiché contaminano alimenti e utensili attraverso le loro secrezioni e i loro escrementi; da lì poi occorre intraprendere le successive procedure di mantenimento e controllo per evitare future infestazioni. Gli scarafaggi sono una delle specie più antiche che popolano la terra e attualmente se ne conoscono 3500 specie, di cui 400 presenti in Italia. Sono insetti estremamente prolifici, quindi se si vede una blatta, di sicuro nelle vicinanze se ne possono trovare molte altre.
Tuttavia, le specie dannose per l’uomo sono tre: lo scarafaggio comune o nero (chiamato anche Blatta Orientalis) che vive in ambienti freschi. È lungo 25 millimetri, ha un corpo sottile e antenne molto pronunciate, di solito si annida nelle fognature, dietro le tubazioni e nelle cantine. Diffuso soprattutto al Nord Italia.
La blatta grigia detta fuochista (chiamata anche Blattella Germanica), presente in ambienti umidi e caldi. È lunga fra i 12 e i 15 mm, e ha due strisce scure longitudinali sul corpo. Diffusa soprattutto al Nord Italia.
Il grande scarafaggio americano (chiamato anche Periplaneta Americana) che invece può vivere in vari ambienti, umidi, freschi e caldi. È lungo 40-45 mm ed è munito di ali. Diffuso soprattutto nel Nud Italia, a causa del clima invernale mite, e nelle zone portuali.
Per questo la deblattizzazione è un intervento di salvaguardia della salute, da effettuare tramite interventi con costante monitoraggio, poiché intervenire sporadicamente non risolve il problema; inoltre la deblattizzazione dev’essere eseguita da personale specializzato, in grado di tutelare non solo la salute di chi di abita in quella zona o appartamento ma anche di lavora nella ristorazione. Questi insetti trovano infatti il loro ambiente ideale nei pressi di sporcizia e residui di rifiuti, specie organici. In linea generale il loro ambiente ideale è caldo-umido, perciò negli ambienti domestici o destinati alla ristorazione possono scovarsi facilmente negli scarichi adiacenti ai sanitari del bagno, ai lavelli delle cucine, dietro alle lavatrici, ai frigoriferi, agli elettrodomestici, nelle cantine e negli anfratti poco puliti.
Se nel periodo invernale, gli infestanti (quindi non solo blatte ma anche roditori) sono poco visibili poiché scoraggiati dalle basse temperature, con l’aumento delle temperature le blatte escono dalle tane per cercare cibo; perciò non è vero che questi insetti sono attivi solo d’estate, ma è vero che d’estate è più semplice rilevare una possibile infestazione. Per questo il loro controllo non deve avvenire solo durante i mesi più caldi, ma occorre verificare anche durante i mesi freddi per debellare la loro presenza da alcuni ambienti o da interi edifici.