Attualità - 12 aprile 2022, 19:23

Rallentano le restrizioni per la pandemia e in via Sampierdarena il ritorno delle prostitute allarma i residenti

Il fenomeno si era attenuato per i costanti controlli delle forze dell’ordine ma soprattutto era stato cancellato dalle norme antivirus. Calate queste, da qualche tempo la presenza in strada, secondo gli abitanti, è tornata numerosa. Preoccupazione soprattutto per i protettori, spesso violenti e minacciosi verso chi si lamenta

“Noi siam come le lucciole/ Brilliamo nelle tenebre/ Schiave d’un mondo brutal/ Noi siamo i fiori del mal”. Erano gli anni ’60, ormai passati alla storia perché del secolo scorso e ormai ricordi da nonni. Nel frattempo, il mondo è cambiato, ‘i fiori del mal’ sono forse più che altro ‘schiave’, ma brillano sempre nella notte.

Accade nuovamente in via Sampierdarena, in epoca recente e persino recentissima, considerata quasi una strada a luci rosse, dove molti interventi delle forze dell’ordine con presenza pressante e poi la pandemia, la avevano desertificata da chi esercitava il mestiere più antico del mondo.

Con grande sollievo degli abitanti, protagonisti nel tempo di proteste, petizioni e pure manifestazioni contro il fenomeno. Ma da qualche settimana a questa parte, diminuite fortemente le restrizioni da pandemia, i residenti tornano a segnalare il problema non senza nascondere preoccupazione.

“Non tanto per le ragazze in sé stesse - afferma un cittadino - ma piuttosto perché dietro a loro ci sono i protettori, molto spesso persone senza molti scrupoli e con alcuni dei quali che, negli anni passati, erano arrivati a minacciare chi si lamentava della situazione e persino a compiere atti vandalici contro alcuni sampierdarenesi che si erano esposti più di altri nel chiedere che si provvedesse a interventi per togliere le ragazze sotto casa”.

In particolare, le cronache raccontano di genitori che andavano incontro alle figlie che abitavano nella via e rientravano a tarda sera o notte, ma che per il solo fatto di essere donne e trovarsi in quella via, venivano avvicinate da uomini che proponevano sesso contro denaro. Fatto disdicevole di per sé, ma anche per la storicità della via, dove ci sono antichi palazzi e dimore di grande bellezza architettonica, con soffitti affrescati e pregevoli pareti dipinte.

E con l’estate la gente della via teme una escalation del fenomeno, che va a intaccare una zona che sta riprendendosi pure a fatica da anni di degrado e da molte problematiche. Probabile, ipotizzano i residenti, che se la cosa dovesse proseguire e aumentare, si tornino anche a raccogliere firme per chiedere controlli, anche perché si aggiunge pure il timore che le giovani in strada siano spesso costrette a prostituirsi con ricatti o sotto minaccia. Le donne sono praticamente tutte straniere, alcune anche extracomunitarie e quindi soggette a permesso di soggiorno.

Dino Frambati