Il Comune di Genova intende (finalmente) prendere seri e concreti provvedimenti in merito al transito dei mezzi pesanti nella Val Varenna, un problema che da moltissimi anni affligge la zona, creando situazioni di pericolosità oltre che di forte inquinamento e degrado. È questo il senso della mozione che è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale e che è stata presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle: Fabio Ceraudo, Luca Pirondini, Stefano Giordano, Giuseppe Immordino e Maria Tini.
Nel testo del documento, il numero 110 del 2021, i rappresentanti pentastellati in Sala Rossa fanno notare, anzitutto, che “la cava denominata Pian di Carlo, una delle nove cave inattive presenti dal dopoguerra in Val Varenna, reca disagi ai residenti e danno all’ambiente. Le estrazioni di roccia proseguono in una sola cava, denominata Cava dei Banditi: qui vengono estratti gabbri utilizzati per la produzione di inerti per usi edili e stradali, sabbia, ghiaia, pietrisco, massi per difese spondali. Però, la rinaturalizzazione della cava non sta procedendo come auspicato dai residenti della Val Varenna: l’abbancamento del materiale pare sia effettuato in modo precario, non viene prevista la corretta disciplina delle acque sui gradoni e sui piazzali che è inadeguata e insufficiente (si vedono chiaramente i solchi sul materiale abbancato provocati dal ruscellamento libero delle acque), il rinforzo del piede dell’abbancamento a bordo torrente evidenzia segni di cedimento, non si vede segno dell’inerbimento avendo portato materiale inadatto alla piantumazione di qualsiasi tipo di pianta”.
Questi sono solamente alcuni dei problemi, ma la lista è lunghissima e la mozione dei consiglieri del 5 Stelle è assai dettagliata: “Le lavorazioni in cava generano un grande passaggio di mezzi pesanti e le problematiche correlate sono oggetto di dibattito e battaglie da più di trent’anni, ma nessuna amministrazione sembra mai essersi veramente interessata e attivata per mitigare i danni subìti dalla valle e dai suoi abitanti. I mezzi in entrata e in uscita dalle cave (a pieno carico possono arrivare a 40 tonnellate) transitano per la stessa via di inizio secolo, percorsa allora dai carri trainati da animali. Le strade della valle sono in cattive condizioni e le frane che hanno obbligato l’Amministrazione Comunale a interventi onerosi e urgenti ne sono una testimonianza. Il passaggio di decine di mezzi pesanti non può far altro che peggiorare la situazione: la strada è già oggetto di ordinanza del Comune di Genova che vieta il transito ai mezzi con tonnellaggio superiore alle 24 tonnellate in quanto inadatta a tonnellaggio superiore”.
In più, c’è da dire che “a oggi Edil Cave, proprietario di Pian di Carlo, è inadempiente nella costruzione del ponte nella valle come stabilito dalla Conferenza dei Servizi del 2006. E la variante stradale che unirebbe via Cassanello all’Aurelia risulta non ancora a bilancio, costringendo a utilizzare da anni la pista sommergibile, in deroga dal 2018 da parte della Regione Liguria. Ogni anno, i tentativi di monitorare la situazione legata al passaggio dei camion e la natura del materiale che questi mezzi trasportano in cava sono stati vani, compreso l’acquisto di un portale già esistente, installato dal Comune di Genova ma mai messo in funzione”.
Per tutti questi motivi, si impegnano il sindaco, Marco Bucci, e la Giunta Comunale “a delineare, in maniera trasparente, quante sono le autorizzazioni rilasciate in deroga all’ordinanza comunale di divieto di transito oltre le 24 tonnellate e la durata delle stesse, chi le rilascia e in base a quale criterio, quali indicazioni descrivono l’obbligo di percorrere la strada a 30 km/ora; a verificare e informare il Municipio VII Ponente su quali lavorazioni sono attualmente interessate allo sversamento di smarino o materiale di risulta verso la ex Cava Pian di Carlo; a informare il Municipio VII Ponente e i cittadini della valle fornendo documentazione trasparente in merito alla natura del materiale che viene sversato in cava; a intraprendere come Polizia Locale la vigilanza sul rispetto delle indicazioni di transito dei camion in valle, quanti fermi sono stati effettuati per controllare i camion e quanti di questi sono stati sanzionati per non aver rispettato le prescrizioni negli ultimi anni, con un presidio della Polizia Locale; a sostituire i varchi di transito, mai realmente funzionanti, con telecamere intelligenti collegate alla Polizia Locale per lettura targhe e verifica transito; a garantire l’incolumità dei residenti nella valle, con la verifica delle infrastrutture esistenti; a far avviare la realizzazione del ponte di attraversamento della valle su cava Pian di Carlo, da parte di Edil Cave, come da accordi firmati nella Conferenza dei Servizi per il piano di naturalizzazione della cava. Infine, a sollecitare la Regione Liguria allo sviluppo della variante stradale che collega via Cassanello all’Aurelia, che permetterebbe l’abbandono definitivo della pista sommergibile ad oggi ancora in deroga”.
La Sala Rossa ha detto sì a tutte queste richieste. Ora spetta all’amministrazione portarle avanti.