No a una somministrazione per così dire "indiscriminata" della seconda dose booster di vaccino a mRna, quella che sarebbe di fatto la quarta dose. Ok invece a chi ha più di 80 anni.
E' questo il verdetto momentaneo giunto, in base alle attuali conoscenze sul comportamento del Coronavirus in relazione alle vaccinazioni provenienti in particolare da Israele, dall'Ema e dall'Ecdc, che invece continueranno a monitorare la gravità della malattia e le sue forme in chi ha compiuto i 60 anni, per i quali non sembrerebbero esserci particolari aggravi in coloro che possono vantare un sistema immunitario non compromesso.
L'Agenzia europea del farmaco e il Centro europeo per il controllo delle malattie sono quindi attente all'evoluzione della pandemia, in attesa di eventuali segnali in un senso o nell'altro come d'altronde i diversi paesi che dovranno tenere in considerazione la situazione epidemiologica locale e potranno quindi valutare l'impiego di una quarta somministrazione per le fasce più deboli.
Per chi ha meno di 60 anni non vi sarebbero invece evidenze scientifiche, prove conclusive circa la diminuzione della protezione da forme gravi di malattia a un certo lasso di tempo di distanza dalla terza dose, né di un aggiuntivo beneficio da una quarta.
Esortando quindi i cittadini a concludere il ciclo vaccinale come previsto dalle raccomandazioni nazionali, Ema ed Ecdc hanno rassicurato sul fatto che non siano emersi ad ora problemi di sicurezza dagli studi sui booster aggiuntivi.