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Attualità | 30 marzo 2022, 07:17

Don Giulio Mignani, il parroco progressista pro eutanasia: "In tanti condividono le mie posizioni, tra questi anche i preti, ma hanno paura di esporsi"

“C'è un fiume carsico del quale la Chiesa non si sta accorgendo, ma oggi i cattolici chiedono di cambiare le posizioni sull'eutanasia e su altri temi, come l'aborto e l'omosessualità, e tra chi chiede il cambiamento ci sono anche uomini di chiesa, che però hanno paura a esporsi pubblicamente”

Don Giulio Mignani, il parroco progressista pro eutanasia: "In tanti condividono le mie posizioni, tra questi anche i preti, ma hanno paura di esporsi"

C'è un fiume carsico del quale la Chiesa non si sta accorgendo, ma oggi i cattolici chiedono di cambiare le posizioni sull'eutanasia e su altri temi, come l'aborto e l'omosessualità, e tra chi chiede il cambiamento ci sono anche uomini di chiesa, che però hanno paura a esporsi pubblicamente”. Parole di Giulio Mignani, il parroco di Bonassola noto per le sue posizioni progressiste che ultimamente lo hanno portato a gesti rivoluzionari all'interno della Chiesa, come la benedizione alle coppie omosessuali e la firma per il referendum pro eutanasia.

Proprio l'eutanasia era il tema del convegno moderato da Vittorio Coletti che si è tenuto ieri pomeriggio a Genova di cui il parroco era tra i relatori insieme a Marco Cappato e la neurologa palliativa Maura Marogna.

Ha colpito l'intervento di don Giulio che ha raccontato di un sondaggio fatto in occasione del sinodo tra i suoi parrocchiani su temi come aborto e eutanasia, scoprendo che la maggior parte di essi, oltre il 70%, chiedono un cambiamento all'interno della Chiesa.

L'ho realizzato tramite Google Moduli – racconta don Giulio a La Voce di Genova - ho mandato il sondaggio ai parrocchiani, l'ho consegnato al vescovo della diocesi, all'equipe diocesana per il sinodo, in Vaticano alla segreteria generale del sinodo e al Papa, ma non credo che gli arriverà”.

Ha avuto riscontri in ambito ecclesiastico?

Finora no, adesso stanno raccogliendo tutti i contributi. È stato chiesto a tutte le parrocchie di riflettere e ascoltare le persone”.

Perché ha deciso di realizzare questo sondaggio?

Sono partito dalla mia esperienza pastorale, in questi anni ho visto che tante persone mi ponevano questioni su questi temi e mi sono chiesto se queste posizioni diverse dal solito siano dei piccoli zampilli o siano un segno di un fiume carsico che c'è sotto e del quale come Chiesa non ci stiamo accorgendo. Questo mi ha portato a chiedere a tutti il parere su tanti punti: aborto, eutanasia, metodi contraccettivi, alcune tematiche legate al celibato dei preti, alla dottrina. Su alcune di queste tematiche, come l'omosessualità, arriviamo al 90 percento di persone che non sono d'accordo con la posizione della Chiesa, il 71 percento delle persone che mi hanno risposto si sono definite cattoliche, per cui mi sono detto che effettivamente un fiume carsico sotto c'è”.

Quando ha firmato la proposta di referendum si è chiesto se fosse lecito farlo.

L'ho fatto e mi sono risposto che sì, è lecito per quello che accennavo, cioè sento che questa decisione non viene da una visione materialista della vita, ma deriva da una visione spirituale, che la considera sacra. La vita umana ha un di più, non esiste solamente l'aspetto biologico dato dal corpo, ma c'è un aspetto spirituale caratterizzato dalla libertà, dalla capacità di scelta, dall'autodeterminazione. Allora mi dico: se ritengo che la vita sia sacra, se voglio rispettarla per quello che è, devo rispettare un punto centrale, che è la sua capacità di autodeterminazione e la sua libertà. Se non rispetto questa non sto rispettando davvero l'essere umano”.

Per queste sue posizioni ha avuto problemi all'interno della Chiesa?

Sì, da parte del Vescovo e dalla congregazione per la dottrina della fede, non ritengono corretto il mio comportamento da ministro della Chiesa, ma quello che voglio fare emergere è che a mio avviso come Chiesa non ci stiamo accorgendo di quel fiume carsico, del desiderio di rinnovamento”.

Ci sono altri uomini di Chiesa che sono d'accordo con lei?

Sì, tante persone sono entrate in contatto con me fanno parte del mondo religioso, non si espongono, mi dicono personalmente di essere d'accordo, ma poi preferiscono non esporsi su questa tematica, o sulle coppie omosessuali, ricordo che ci fu clamore quando mi ero schierato a favore, avevo trovato dei preti che mi avevano detto di essere a favore, però avevano paura di esporsi perché la conseguenza, che posso prima o poi subire sulla mia pelle è la sospensione a divinis, però alla Chiesa voglio dire che non è don Giulio, ma c'è una popolazione di credenti che lo chiede. In quel dossier che ho preparato ho suddiviso le persone che si sono definite a proprio agio all'interno della chiesa e in tanti hanno detto che sul tema dell'eutanasia, come su altri, vogliono dei cambiamenti, e si tratta di persone che tutte le domeniche e a volte in settimana vanno a messa”.

Forse perché hanno avuto esperienze personali.

Esatto, queste toccano tanto”.



Francesco Li Noce

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