Politica - 25 marzo 2022, 13:40

"Tremila euro per ogni ligure", Sansa lancia la class action contro Autostrade e invita tutti i cittadini ad aderire

È quanto ogni cittadino potrebbe riscuotere aderendo alla class action lanciata dalla Lista Sansa contro Autostrade per i disagi patiti dai cittadini liguri dal crollo del ponte a oggi

Quasi Tremila euro, per l'esattezza 2954 euro. È quanto ogni cittadino potrebbe riscuotere aderendo alla class action lanciata dalla Lista Sansa contro Autostrade per i disagi patiti dai cittadini liguri dal crollo del ponte a oggi. L'iniziativa, a cui è possibile aderire al sito classactionautostrade.org, è stata lanciata con l'appello a tutti i liguri ad aderire.

Abbiamo chiesto 3mila euro di danni per ogni cittadino ad Autostrade, - spiega Sansa - in totale, considerando che siamo un milione e mezzo, noi liguri, potremo arrivare a chiedere, se tutti aderiranno 4 miliardi e mezzo di euro. Abbiamo depositato l'istanza al tribunale di Roma che dovrà decidere se è ammissibile. È la più grande class action della storia d'Italia ed è la prima nei confronti di Autostrade arrivata a questo punto. Una grandissima vittoria per i liguri”.

La class action era stata pensata qualche mese fa, calcolando circa 1000 euro per ligure, ma oggi, spiega Sansa: “Abbiamo fatto un lavoro lunghissimo, abbiamo depositato migliaia di pagine di atti, studi, abbiamo chiesto pareri ai maggiori esperti italiani in materia di trasporti e non solo. I liguri hanno subito i danni perché sono aumentati i prezzi a causa dei trasporti, è diminuito molto il pil, per cui la ricchezza pro capite è diminuita, come è diminuito il valore delle case. Tutti questi fattori ci hanno portato a dimostrare che il danno per ogni ligure è intorno ai tremila euro. Autostrade deve pagare questi danni, tremila euro non è più una cifra simbolica, ma qualcosa che in questo momento di grande difficoltà può aiutare le famiglie e le attività economiche della nostra regione”.

Finora sono seimila le persone che hanno aderito dal lancio della class action, “Ora – continua il capogruppo della Lista Sansa – ci aspettiamo che dopo la dichiarazione di ammissibilità potranno aderire tutti i liguri, io lancio questo appello. Questo sarà anche un formidabile atto di giustizia nei confronti della società che ha messo in ginocchio la nostra regione”.

Se il tribunale non dovesse valutare ammissibile la class action, Sansa è pronto a proseguire con altre iniziative, “ma – spiega – io sono molto fiducioso, ho la coscienza a posto perché ci siamo serviti dei migliori esperti che ci sono, è una nuova forma di battaglia politica perché consente ai cittadini dal basso, tutti uguali, di far valere le proprie pretese”.

Per aderire alla class action, “Metteremo online tutti i documenti depositati perché è giusto che i cittadini sappiano cosa stiamo facendo e li avvertiremo quando sarà arrivato il momento della firma dell'adesione formale”.

Durante la presentazione della class action, la scorsa estate, Sansa si era appellato a Comune e Regione perché aderissero, oggi però gli enti hanno percorso altre strade: “Hanno scelto di chiedere ad Autostrade quali opere voleva realizzare a Genova e in Liguria. Noi siamo completamente contrari a questo, non è un risarcimento del danno. In quel caso Autostrade ha deciso che cosa fare, sono opere che faranno e gestiranno loro, su cui noi pagheremo il pedaggio, per cui di fatto è il caso unico al mondo, quello che hanno ottenuto Regione e Comune, in cui i liguri, che sono i danneggiati pagano anche i danni. Questa è tutta un'altra cosa, è una richiesta di danni secondo la disciplina del codice civile e la legge sulla class action”.

A spiegare come sono stati calcolati i 3mila euro ci ha pensato il collega di Sansa in consiglio regionale Roberto Centi: “Il calcolo è avvenuto in modo scientifico sfruttando fonti autorevolissime come l'Istat, l'analisi del mercato immobiliare, fondi che studiano il pil eccetera. Abbiamo messo tutto insieme in uno studio che ha dimostrato che in ognuna di queste voci, cioè i prezzi al consumo, il pil, il valore del mercato immobiliare, il cosiddetto benessere equo e sostenibile, cioè il benessere che comporta una serie di fattori, come la sicurezza, il lavoro e altri dati, come l'impatto ambientale, si vengono a determinare alcune voci che confermano che in Liguria c'è stato un peggioramento notevole dal punto di vista economico e del benessere individuale e sociale in seguito al crollo del Morandi e alla manutenzione straordinariamente eccessiva di quello che è accaduto dopo, perché evidentemente il ponte Morandi ha aperto il vaso di pandora delle manutenzioni che non venivano fatte in maniera adeguata”.

Nel dettaglio, i danni patiti dai liguri sarebbero 977 euro dal 2018 al 2020 e altri 977 euro sono i danni calcolati fino al 2023, anno in cui, secondo le stime di Autostrade dovrebbero terminare i cantieri.

L'indagine tiene conto dell'indice dei prezzi al consumo, la cui perdita sarebbe di 80 euro, del mercato immobiliare, che rispetto alle altre regioni è sceso, per un totale di 1600 euro e del pil, sceso in Liguria di 470 euro. Altri aspetti non sono direttamente monetizzabili come il benessere equo e sostenibile, i disagi dovuti ai rallentamenti e i congestionamenti e le emissioni di Co2.

L'adesione alla class action potrà arrivare anche dopo il giudizio, ma Sansa specifica: “E' importante aderire subito per dare il giusto peso all'iniziativa”.

In allegato i documenti relativi alla class action.

Files:
 Relazione tecnica dott.ssa Fusco (3.7 MB)
 Ricorso ex artt 840 bis e ss cpc Sansa Centi (0.9 MB)

Francesco Li Noce


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