Il gioco, la palestra per la mente. Il Gruppo Città di Genova Onlus lancia un nuovo progetto, partendo dalla ‘lippa’. Il progetto che prende il via a fine febbraio è aperto a tutti i ragazzi con disabilità perché il Gruppo Città di Genova consentirà l’accesso ai giochi a tutti: “Nostri graditissimi ospiti - spiega Ivano Malcotti, promotore dell’iniziativa insieme al presidente Valter Mereta - nel campus di Villa Gruber”.
Qui il Gruppo Città di Genova, dal 1986, favorisce attività sportiva, scuola di atletica, organizzazione di eventi sportivi e culturali, teatro sociale, attività ludica a livello nazionale (Federazione Italiana Ciclotappo), attività editoriale, collaborazioni con enti ed istituzioni.
“Il gioco sul quale punteremo particolarmente è la ‘lippa’, antico gioco popolare italiano che risale al XV secolo. Al Petrie Museum di Londra è conservato uno strumento di gioco che risale alla XI o XII dinastia Egiziana. In Italia il reperto più importante è di epoca medioevale, ed è custodito dalla Sovrintendenza Archeologica di Verona. Faremo dei corsi di formazione per creare degli istruttori per far giocare bambini, bambine, ragazze e ragazzi con disabilità”.
Il gioco del lancio del ferro di cavallo, poi, consiste nel lanciare i ferri di cavallo verso il bersaglio rappresentato dal paletto, con l’obiettivo di infilare il ferro di cavallo sul paletto cioè, facendo in modo che quest’ultimo entri nella parte aperta del ferro di cavallo.
“Poi avremo il gioco delle grette, ma anche il pampano, il tiro alla fune e tanti altri e, come diceva George Bernard Shaw: ‘L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare’. Al centro del progetto ci sono il movimento e il gioco: Sono due elementi essenziali per la formazione e il benessere della persona, il rapporto che si ha con essi negli anni è notevolmente cambiato. In passato il gioco era principalmente il movimento: gli spazi e le piazze erano più tranquille e accoglienti per i bambini, che all’interno della giornata avevano momenti liberi dedicati alla convivialità e diventavano i padroni veri e propri degli spazi comuni con giochi, corse e salti. Oggi è nata una dimensione completamente nuova: la realtà virtuale, che ti permette di vivere col pensiero sfide, emozioni e gare in maniera assolutamente coinvolgente e appagante. Si tratta di un’ottima palestra per la mente che però non coinvolge il corpo e la socialità”.
Malcotti prosegue spiegando che i ritmi di vita organizzano i tempi di tutti, in maniera più cadenzata, e il movimento viene affidato a discipline sportive ben delineate che sono gestite da insegnanti e allenatori con regole e gestione imposte dall’alto. “Il gioco popolare ripropone i divertimenti di quei bambini padroni degli spazi di un tempo, ha la novità di proporre un passatempo con regole stabilite che non vengono ingabbiate in una disciplina confini agonistici, ma forma una piccola comunità temporanea che deve talvolta autogestirsi nel rispettare le norme per costruire tutti insieme la sfida del momento che spesso prevede corse, salti e gare, fatte per il puro gusto di divertirsi, provare a vincere e condividere con altri l’essenza del gioco”.
E chiude: “La disciplina sportiva ha una grandissima valenza formativa, ma il gioco invoglia anche i più restii al movimento, la concentrazione alla socialità e basandosi sul divertimento diventa un’attività motoria inconsapevole che sviluppa i suoi benefici senza alcuno sforzo”. Presto i dettagli, per aderire e recarsi in Villa Gruber (quartiere di Castelletto, in corso Solferino).