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Attualità | 30 dicembre 2021, 13:13

Addio alla storica edicola della Maddalena, Giovanna e Nicola si arrendono: "Non c'è più lavoro" (VIDEO)

Aperta dai suoceri in tempo di guerra, l'edicola ha resistito negli anni. Poi il degrado del quartiere e l'avvento dell'editoria online ha spezzato l'ottimismo e la volontà di resistere, ma resta l'affetto di migliaia di clienti

Addio alla storica edicola della Maddalena, Giovanna e Nicola si arrendono: "Non c'è più lavoro" (VIDEO)

Addio all’edicola di Giovanna Battaglini e Nicola Colucci, storici commercianti della Maddalena che domani chiuderanno per sempre uno dei luoghi simbolo del quartiere. Nata durante la guerra, l’edicola, pochi metri quadri nel cuore della città vecchia, è stata capace di resistere negli anni, diventando un punto di riferimento per migliaia di clienti, quelli abituali e quelli di passaggio, che entravano per una copia del Secolo, giornale simbolo della città, primo nelle copie vendute, seguito subito dopo da Repubblica.



Ieri Giovanna e Nicola sono stati salutati dagli abitanti della via con una festa che per qualche ora ha lasciato alle spalle la nostalgia per tempi che non torneranno. 

E’ una delle edicole più vecchie di Genova, prima di noi c’erano i nostri suoceri. – racconta Giovanna - È nata in tempo di guerra. Da quando sono morti siamo subentrati noi, nel 1993, ai tempi si lavorava, con tanto sacrificio ce l’abbiamo sempre fatta”.

Adesso, -continua - un po’ abbiamo raggiunto l’età, ci sono problemi di salute, e poi il quartiere è diventato quello che è, la zona è peggiorata molto, non c’è più lavoro, non c’è più passaggio, qui non ci sono uffici, non ci sono banche o fermate di autobus, tanti negozi sono chiusi”.

E’ triste scriverlo se si fa parte dell’informazione online, ma l’avvento delle nuove forme di editoria ha fatto il resto.

Internet ha rovinato tutto, l’avvento dei giornali online ci ha danneggiato”, considera Giovanna con amarezza.

Ripensando agli inizi: “Si lavorava tantissimo, io ricevevo 160 Secoli al giorno, adesso ne ricevo una media di 30, 40 e faccio reso, non si coprono neanche le spese”.

L’unico vantaggio è potere fare il reso – aggiunge il marito, Nicolaper cui riusciamo a non rimetterci”.

“E’ diventato impossibile resistere, - continua Giovanna - da due anni volevo terminare questo lavoro, mio marito è sempre stato ottimista, mi spingeva a resistere con la speranza che cambiasse qualcosa, ma la situazione è solamente peggiorata”.

Ripensando ai tanti anni trascorsi dentro il negozio Giovanna si emoziona.

Abbiamo ricevuto tanto affetto, ancora ieri ci hanno fatto una festa che non ci aspettavamo. Hanno imbandito dei tavolini, ci aspettavano fuori, ci hanno offerto dei fiori, ancora poco fa un cliente mi ha portato un biglietto con delle bellissime parole, abbiamo ricevuto tanti regali, c’erano persone che piangevano, come noi. Ci mancheranno un po’ tutti, qui è come un paese, ci si conosce tutti, se c’era un cliente che non aveva bisogno di acquistare passava per un saluto, ci si scambiava consigli, due parole. Era diventata un’amicizia”.

Il futuro di Giovanna e Nicola è a casa, con i nipotini.

Noi andremo in pensione, abbiamo l’età, ci godremo la nostra famiglia, ci curiamo, abbiamo bisogno di cure. Il sacrificio c’è stato, qui dentro c’è molto umido, abbiamo preso caldo e freddo, non abbiamo mai saltato un giorno, ci siamo sempre stati, anche le domeniche, rinunciando alle ferie che non abbiamo mai fatto, proprio perché se non lavori non guadagni”.

Dopo di loro l’edicola sarà chiusa e per ora nessun’altra attività arriverà al suo posto: “Non abbiamo neanche provato a vendere la licenza, sarebbe stato tempo perso inutilmente, tante edicole hanno chiuso, non l’avrebbe voluta nessuno. Il guadagno c’è sulla quantità, ma qui non passa nessuno, a volte, soprattutto la domenica e il lunedì per oltre mezz’ora non entra nessuno. Qui c’è tanta merce invenduta”.

Redazione

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