"Cinque punti per cambiare Genova", a La Claque la presentazione del numero conclusivo della riva La Città

Genova deve cambiare, se vuole credere in un futuro possibile e non fatto di slogan o proposte mirabolanti che dimenticano la realtà di una città invecchiata, .E cinque sono i punti, proposti dalla rivista La Città-Giornale di società civile, che presenta mercoledì 15 dicembre alle 17.30, a La Claque- Teatro della Tosse (vico di San Donato 1), il suo numero 19, conclusivo dell’anno, in diretta streaming anche su Goodmorning Genova. Perché, come scrive nell’editoriale il direttore Luca Borzani, "Genova deve cambiare. Come “la Città” abbiamo sottolineato più volte la necessità di misurarsi con il lungo declino di Genova, il suo essere una crisi strutturale che è, insieme, ambientale, demografica, sociale. Le grandi sfide del secolo, il mutamento climatico, l’invecchiamento della popolazione, la crescita esponenziale delle diseguaglianze, sono da tempo per Genova le emergenze del presente. Siamo, da tempo, nell’entropia. Chiusi in modelli di crescita non più replicabili e in un’organizzazione della città che moltiplica disequilibri, separatezze, fratture generazionali. Servono una profonda svolta culturale e una nuova idea di Genova”. Perché la “città giusta” non è solo un problema che interessi la prossima campagna elettorale, ma il futuro di Genova nei cinque prossimi anni, quelli strategici per disegnare il dopo.A parlarne sul palco de La Claque, insieme a Borzani ci saranno Donatella Alfonso, giornalista, coordinatrice editoriale della rivista, Federica Alcozer, urbanista, Andrea Chiappori, Comunità di sant’Egidio, Eugenio Damasio, No Panic Agency, Elena Tramelli, dirigente scolastica : in dialogo con Fabrizio Barca , presidente del Forum delle Diseguaglianze. 
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