Il numero dei tamponi antigenici rapidi ha registrato una netta impennata, aumentando del 78,5% in una settimana: la media mobile a 7 giorni è salita da 173.235 del 13 ottobre a 309.297 il 19 ottobre; complessivamente, nell'ultima settimana sono stati effettuati 2.151.081 tamponi antigenici rapidi. È quanto emerge dal monitoraggio effettuato dalla Fondazione Gimbe che ha analizzato gli effetti dell'obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro.
La media a 7 giorni dei nuovi vaccinati rimane, invece, sostanzialmente stabile: da 57.275 del 13 ottobre a 58.201 del 19 ottobre; complessivamente nell'ultima settimana sono state vaccinate 407.404 nuove persone (+4,7%). Nell'interpretare gli effetti del Green Pass su tamponi e nuovi vaccinati, bisogna tenere conto che ogni persona non vaccinata può arrivare a sottoporsi sino a 3 tamponi a settimana, mentre per aumentare la copertura vaccinale è sufficiente che il numero di nuovi vaccinati non tenda allo zero.
A partire dal 16 settembre sono state somministrate solo 700.623 terze dosi di vaccino anti Covid, con un tasso di copertura del 9,3% rispetto a una quota di 7,6 milioni di persone di vaccinabili previsti dalla circolare ministeriale del 27 settembre scorso, ovvero immunocompromessi, over 80, ospiti e personale delle RSA, operatori sanitari over 60 o vulnerabili. Notevoli, inoltre, sono le differenze regionali: si passa dal 28,1% del Molise all'1,2% della Valle D'Aosta.
Osservando scenari poco rassicuranti di altri Paesi e nell'attuale impossibilità sia di definire percentuali favorevoli per conquistare l'immunità di popolazione sia di prevedere i tempi per raggiungere un preciso target vaccinale, con la stagione invernale alle porte e l'efficacia vaccinale che a 6 mesi dal completamento del ciclo inizia lentamente a declinare, forse sarebbe opportuno perseguire una strategia basata su più obiettivi per tutelare la salute delle persone e garantire l'irreversibilità delle riaperture. Tra questi, accelerare la somministrazione della terza dose e introdurne l'obbligo per gli operatori sanitari, estendere progressivamente la platea vaccinabile con dose booster alla fascia 50-59 e successivamente, se necessario, alle altre fasce anagrafiche. E infine, mantenere l'obbligo di utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi.
Potremmo dire che, rispetto alla settimana precedente, abbiamo assistito ad una lieve diminuzione dei nuovi casi (17.870 rispetto a 18.209) e una sostanziale stabilità dei decessi (271 contro 266). In calo gli attualmente positivi (74.546 rispetto a 82.546), le persone in isolamento domiciliare (71.768 contro 79.511), i ricoveri con sintomi (2.423 invece di 2.665) e i ricoveri nelle terapie intensive (355 rispetto a 370). Nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi 271 (+1,9%), di cui 28 riferiti a periodi precedenti; ricoveri in terapia intensiva -15 (-4,1%); ricoverati con sintomi -242 (-9,1%); isolamento domiciliare -7.743 (-9,7%); nuovi casi 17.870 (-1,9%); casi attualmente positivi -8.000 (-9,7%). A livello nazionale scendono da 7 settimane i nuovi casi settimanali.
Nell'ultima settimana, tuttavia, il calo è solo dell'1,9% anche in ragione di un aumento dei tamponi totali che sfiora il 50%: ben +930.000 rispetto alla settimana precedente.