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Politica | 16 luglio 2021, 16:30

Furbetti del reddito di cittadinanza, la Lega: "Speriamo non vi sia un'organizzazione criminale alle spalle"

Il capogruppo in Regione Stefano Mai e il segretario regionale Rixi chiedono chiarezza su Caf e Patronati

Furbetti del reddito di cittadinanza, la Lega: "Speriamo non vi sia un'organizzazione criminale alle spalle"

Speriamo che a Genova non ci sia un’organizzazione criminale specializzata in truffe ai danni dello Stato. E’ gravissimo che 1500 stranieri abbiano percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, come emerso dall’inchiesta della Guardia di Finanza riportata oggi dagli organi di stampa".

Ad affermarlo è il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Mai, dopo la notizia di stamani sul grande quantitativo di persone che hanno ricevuto indebitamente il sussidio statale, secondo quanto accertato dagli uomini delle Fiamme Gialle.

"Auspichiamo che la Procura di Genova faccia chiarezza sulla vicenda e in particolare sulle eventuali connivenze e possibili appoggi forniti ai presunti ‘furbetti’ - aggiunge Mai - Secondo quanto riferito dai media, è infatti emerso che molti tra questi, privi dei requisiti quali la residenza e il soggiorno sul territorio nazionale per dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi, si siano rivolti ai Caf e abbiano potuto presentare ugualmente la domanda. Inoltre, anziché acquistare beni di prima necessità, avrebbero monetizzato l'importo della ‘Card’ grazie alla compiacenza di alcuni commercianti del Centro storico genovese".

"Ora bisognerà recuperare i 3.458.736 euro che per gli investigatori sono stati indebitamente percepiti e che, senza l’indagine della Guardia di Finanza, nell’intero periodo di erogazione (18 mesi) sarebbero lievitati a 11.881.339 euro” conclude il consigliere leghista.

A fargli eco, sempre con una nota stampa, è stato poi il segretario regionale della Lega, Edoardo Rixi: "Bisogna fare chiarezza sui Caf e Patronati che hanno avallato le pratiche. Bisogna fare chiarezza su un sistema sbagliato affinché un sostegno venga destinato a chi ha veramente bisogno per qualche mese, ma non può essere uno strumento di lavoro nero e di dissuasione al lavoro”.

Redazione


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