Il Comune di Genova sta pensando di rivedere i criteri con i quali vengono assegnati i posteggi riservati ai corpi consolari presenti a Genova. Per la precisione si tratta di 44 posti, tutti in centro ad eccezione di pochi casi. In una città come Genova, si tratta di una vera e propria manna per chi ne può usufruire. E però il Comune adesso ritiene che non ne sia più tollerabile la presenza a titolo gratuito, tanto più che è il Comune stesso a doversi occupare dell’asfaltatura delle strade e della cura della segnaletica, nonché dei controlli sul rispetto dei parcheggi stessi.
Dicevamo che ad oggi Tursi mette a disposizione gratuitamente i 44 posteggi in questione, per via di una pratica e una consuetudine in vigore da moltissimo tempo. L’assessore al Bilancio e ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi, sul punto appare perentorio: “Non trovo corretto - ha detto - che questi posteggi vengano concessi gratuitamente, oltre a tutto anche tenendo conto delle difficoltà con le quali sono alle prese i cittadini per trovare spazi nelle vie del centro”.
Scorrendo l’elenco dei consolati, si scopre ad esempio che l’unico situato nella zona del Centro-Ovest, per la precisione in via Scarsellini, è quello di Cipro. Quello della Norvegia si trova invece in via San Siro, al pari di quello della Finlandia, dell’Estonia e della Danimarca. Quello della Tunisia è invece in via Granello, mentre quello della Spagna si trova alla Foce in piazza Rossetti. E ancora, in via Varese a San Fruttuoso è collocato il consolato della Bulgaria, mentre in via Cecchi quello della Repubblica Domenicana. Insomma, un elenco piuttosto corposo.
Altro punto nevralgico della questione è rappresentato da quei casi in cui la sede del consolato si trova ad esempio presso uno studio professionale. In tale circostanza viene quindi da chiedersi se l’utilizzo dell’annesso posteggio venga fatto nell’ambito della attività consolare o per quella privata. Appare chiaro che il confine, comunque, è piuttosto labile.
“Bisogna modificare le regole d’ingaggio - prosegue Piciocchi - La gratuità deve finire. Io avevo già iniziato a occuparmi della questione l’anno scorso, ma poi sono stato preso da altri problemi. Adesso, però, voglio andare fino in fondo. Il Comune sostiene le spese per l’asfaltatura, la segnaletica e anche per i controlli sul rispetto di questi posteggi, e non è accettabile che siano concessi gratuitamente. Ne ho parlato anche con l’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, e siamo d’accordo”.
Attualmente gli stalli riservati sono associati alle sedi consolari, e i permessi rilasciati su richiesta dei consolati, con un’ordinanza degli uffici della Mobilità del Comune. I 44 posti auto riservati sono tutti in zone dove farebbero gola a chiunque cerchi di parcheggiare in una via del centro.
A verifica effettuata, si tratterà poi di stabilire su quali presupposti giuridici basare la richiesta di un corrispettivo economico per il Comune e con quali criteri fissarne l’importo. L’introduzione di una semplice tariffa per la sosta sembra esclusa, anche perché il rischio è che possa creare un precedente per altre categorie, che potrebbero chiedere all’amministrazione comunale un analogo trattamento, e quindi parcheggi riservati in centro in cambio del pagamento di una tariffa al Comune. Una strada, già presa in considerazione l’anno scorso, era quella di chiedere invece un contributo per le spese sostenute dal Comune per la manutenzione degli stalli (le asfaltature e la segnaletica), e per i controlli della polizia locale, che deve vigilare pure sul rispetto di questi parcheggi e sanzionare chi li utilizza irregolarmente. Considerando anche il fatto che questi posti, sottratti al sistema di sosta pubblica a pagamento, comportano minori introiti per la società del Comune (Genova Parcheggi), si era ipotizzata la richiesta di un contributo annuale che si aggirasse sui 3-4 mila euro.