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| 20 aprile 2021, 20:45

Covid, Toti: "I dati confermano un calo della pandemia in tutte le province liguri"

Il presidente della Regione ha inoltre affrontato il tema relativo al nuovo decreto del Governo: "Dalle Regioni proposte di buon senso e moderazione: speriamo che vengano accolte"

Covid, Toti: "I dati confermano un calo della pandemia in tutte le province liguri"

“I dati di oggi confermano un trend in calo della pandemia da Covid-19 in tutte le province liguri, comprese quelle del ponente più colpite nelle scorse settimane. Scendono anche i posti letto occupati negli ospedali, sono 70 i pazienti in terapia intensiva, 16-18 in meno rispetto al picco della settimana scorsa. Cala anche il numero di persone isolate al domicilio, segno che l’incidenza del virus è in discesa”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha fatto il punto sull’emergenza Covid.

Il presidente ha poi osservato che “sono 11 i deceduti registrati oggi, di cui tre risalenti al 17 maggio. Sono tutte persone tra 58 e 90 anni di età. Per questo continueremo, come ci ha chiesto anche oggi il Commissario per l’Emergenza, il generale Figliuolo, con la vaccinazione dei cittadini over60 fino alla loro completa immunizzazione per poi passare alle altre categorie”.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, “la Liguria ha somministrato il 91% dei vaccini consegnati. Anche oggi superiamo i 13mila vaccini somministrati. La media della popolazione ligure vaccinata con almeno una dose di vaccino è del 23,15%, quasi di 5 punti percentuali sopra la media nazionale del 18,20%. Ha completato il ciclo vaccinale l’8,83% dei liguri, contro una media nazionale del 7,50%”.

Per quanto riguarda le fasce di popolazione, in Liguria ha ricevuto almeno la 1° dose di vaccino il 41% delle persone ultravulnerabili e con gravi disabilità; il 62% degli over80 (compresi i nati nel 1941); Il 44% delle persone nella fascia di età 70-79 anni; il 22% delle persone nella fascia di età 60-69 anni.

Decreto governo

Il presidente Toti ha partecipato oggi pomeriggio in videoconferenza alla riunione con i ministri per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, della Salute Roberto Speranza, dell’Interno Luciana Lamorgese e dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

“Le proposte avanzate dalle Regioni – ha affermato Toti – sono di buon senso e moderazione. Speriamo che vengano accolte, affinchè lo sforzo del governo non sembri qualcosa di poco più di un timido gesto, un po' impaurito”.

Per quanto riguarda la scuola “l’obiettivo comune è raggiungere il 100% di studenti in presenza nelle classi. Tutti abbiamo condiviso la necessità sia di rendere graduale il ritorno in aula – ha proseguito Toti - per evitare rischi nelle scuole e nel trasporto pubblico locale sia di lavorare fin da subito per settembre, nella consapevolezza che non vi sono sul mercato immediatamente acquistabili mezzi pubblici che consentano di ampliare in modo significativo il parco mezzi del Tpl. La gran parte dei bus gran turismo che abbiamo impiegato non sono adatti, per le loro caratteristiche, ad essere utilizzati nelle aree urbane e, qualora si decidesse di acquistare mezzi pubblici, tra gare e procedure servirebbe un numero significativo di mesi, misurabile in realtà più in anni che in mesi. Per queste ragioni il decreto prevederà un obbligo minimo di presenza al 60%, che è più del 50% previsto oggi e che fa parte di un percorso, in cui ci auguriamo di crescere fino al 100%, compatibilmente con la pandemia e l’espansione del Tpl”.

Per quanto riguarda la ristorazione, il governatore della Liguria ha osservato che “era già consentito dalle linee guida consumare all’interno dei locali a pranzo in fascia gialla, e quindi ci auguriamo che venga ripristinata questa possibilità. Sulle aperture serali e la possibilità di cenare all’aperto a pranzo e a cena, tutte le Regioni hanno chiesto di prorogare il coprifuoco alle 23: lasciare il coprifuoco alle 22 significa renderlo incompatibile con le normali abitudini alimentari degli italiani e rischierebbe francamente di sembrare più una provocazione che una reale opportunità. Comprendiamo di non poter liberalizzare la notte, per il rischio di assembramenti, feste fuori dai locali o il classico struscio dopo cena. Ma riteniamo che le 23 siano un orario compatibile con la situazione in atto nel Paese”.

Il presidente Toti ha poi spiegato che “le altre richieste riguardano le palestre in relazione alla possibilità di allenamenti individuali al loro interno, e le linee guida che come Regioni stiamo elaborando e che chiediamo siano recepite per la ripartenza di manifestazioni e celebrazioni come congressi, fiere ma anche matrimoni”.

Toti ha poi evidenziato che nella riunione “non si è parlato di nuovi parametri. Avevamo chiesto un maggior peso delle ospedalizzazioni sull’indice Rt e vedremo se se ne terrà conto”.

redazione

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