"Questa amministrazione ha due grossi problemi in tema di alberature: rimuove troppi alberi non sostituendoli o facendolo male e non pianta quelli che dovrebbe ai sensi della normativa vigente", scrive in una nota stampa la consiglier a del Partito Democratico Cristina Lodi.
"Se non esistessero esperienze affidate alle buone prassi del volontariato come il patto di collaborazione del Municipio Levante denominato “A thousand tree project”, questa amministrazione parrebbe non essersi resa conto del fatto che a Genova si rilevano soltanto 6,3 metri quadrati di verde. Lo dice una indagine Coldiretti su dati ISTAT in riferimento al rapporto annuale "Mal'aria di città 2021" di Legambiente secondo il quale nel 2020 sono stati 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per polveri sottili Pm10", si legge ancora nel documento.
"Il Comune non solo non prende in considerazione il dato, ma anche le azioni da avviare per intervenire in modo strutturale, ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori - aggiunge Cristina Lodi -. Ho presentato a fine febbraio una interpellanza facendo riferimento ad una mozione approvata in Consiglio Comunale il 3 dicembre 2019 che riproduceva una mozione del Municipio Bassa Val Bisagno e nella quale si impegnava il sindaco e la giunta a porre in essere ogni azione volta allo sviluppo degli spazi verdi urbani e ad avviare inoltre lo studio di un Piano per la realizzazione degli impianti di alberature, come delineato dalla Tav 1 del livello 2 del PUC vigente di Genova, con efficacia direttiva, denominato “Sistema del verde urbano e territoriale”. Ma di questo impegno assunto dall’amministrazione comunale non si ha traccia e la norma del PUC rimane disattesa. Peccato però che quando fa comodo, questa amministrazione si rifaccia al PUC e non raramente!
Non intendo tirarmi indietro in questa battaglia e, nell’attesa che arrivi la mia interpellanza in aula, scriverò a Prefetto, Regione e Comune per sollecitare l’applicazione della norma e chiedere che a Genova vengano piantati tutti gli alberi a cui la città ha diritto. Inutile parlare di Agenda 2030 se l’amministrazione non è in grado né di applicare le norme esistenti né di occuparsi seriamente della qualità dell’aria dei cittadini, ovviamente determinata anche dalla percentuale di verde e di alberi esistenti".